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Nonostante l’aumento dell’inflazione, la Bce mantiene i tassi invariati

Pubblicato: Mar 09, 2017, 17:46 GMT+00:00

La Bce ha deciso di mantenere i tassi invariati e ha confermato il programma di allentamento quantitativo fino alla fine dell'anno, con una riduzione del

Nonostante l’aumento dell’inflazione, la Bce mantiene i tassi invariati

La Bce ha deciso di mantenere i tassi invariati e ha confermato il programma di allentamento quantitativo fino alla fine dell’anno, con una riduzione del volume dei titoli acquistati a 60 miliardi di euro a partire dal prossimo mese. Tuttavia, Francoforte ha ribadito che, se necessario, il volume del programma di allentamento quantitativo potrà essere aumentato. I future sui Bund tedeschi si sono mossi in rialzo, mentre i falchi non sono riusciti a ottenere nemmeno un cambiamento nella retorica a fronte dell’incremento dell’inflazione e della maggiore crescita.

Draghi ha difeso la politica della Bce, affermando che le misure attuate contribuiscono a mantenere l’ambiente molto favorevole necessario a provocare una sostenuta convergenza dell’inflazione verso il tasso obiettivo. Il recente incremento del livello generale dei prezzi è stato nuovamente ridimensionato come derivante da fattori temporanei. Draghi ha ribadito che la Bce intende guardare oltre le momentanee variazioni dell’inflazione. Draghi ha, inoltre, riconosciuto il miglioramento degli indici di fiducia, che segnalano un rafforzamento e un allargamento della ripresa. Le dichiarazioni del presidente della Bce continuano a evidenziare la decisa preferenza di Francoforte per le politiche espansive e fanno riferimento esclusivamente alla possibilità di una crescita inferiore alle aspettative e ai rischi di ribasso, che potrebbero portare all’attuazione di nuove misure di espansione. Le nuove proiezioni vedono una revisione al rialzo delle previsioni di crescita per l’anno in corso e per quello successivo, che salgono dello 0,1% rispettivamente all’1,8% e all’1,7%. Nonostante ciò, la Bce ritiene che l’equilibrio dei rischi tenda ancora al negativo, soprattutto a causa dei fattori di rischio internazionali.

Con Draghi che confermava la politica espansiva della Bce nonostante l’inflazione al limite del 2%, gli spread dell’Eurozona si sono ridotti.

Si prevede un aumento dell’inflazione

La Bce ha aumentato le previsioni di inflazione per il 2017 dall’1,3% all’1,7% e quelle per il 2018 dall’1,5% all’1,6%. Le proiezioni sul 2019 sono rimaste invariate all’1,7%. Ancora una volta, Draghi ha sottolineato che il recente incremento dell’inflazione è dovuto soprattutto all’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari. L’inflazione core rimane bassa e dovrebbe salire soltanto gradualmente. La Bce mantiene, dunque, una politica monetaria espansiva nonostante la maggiore crescita e l’incremento dell’inflazione.

L’indice della fiducia delle imprese della Banca di Francia per il mese di febbraio ha registrato un miglioramento dal 102 di gennaio a 104. La rottura ha mostrato che, a febbraio, l’indice della produzione è salito dal -2 di gennaio a 8. Per il mese di marzo si prevede una lieve ricaduta a 6. A febbraio, il livello degli ordini è aumentato, fornendo un dato incoraggiante. In generale, si tratta di un ulteriore segnale dell’espansione della ripresa dell’Eurozona nelle economie degli Stati membri. Una nota di maggiore stabilità tra i tanti fattori di rischio politico per l’Eurozona nel 2017.

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