Quali previsioni per le materie prime nel prossimo futuro? L'asset class potrebbe restare rialzista ancora a lungo, ma è bene valutare alcuni fattori.
Le materie prime sono un asset class difficile da analizzare come unico insieme, ogni materia prima (mineraria, energetica, tessile o agricola) segue un trend tutto suo. Eppure la pandemia e le sue conseguenze negative sull’economia globale, quindi la guerra in Ucraina, hanno generato per tutte lo stesso effetto, un aumento senza precedenti dei prezzi.
Si osserva l’aumento dei prezzi delle commodity dalla seconda metà del 2020, allora appena un segnale dato dagli analisti ed ora un fuoco che brucia.
La domanda è se le commodity proseguiranno la loro corsa rialzista o se ad un certo punto si fermeranno. Ecco alcune indicazioni per capire il futuro delle materie prime.
Dicevamo che le materie prime andrebbero prese singolarmente. Questa è la prima indicazione che forniamo all’investitore.
Le commodity, poi, per lunghi anni sono state tralasciate per via di un andamento sottotono ed ora tutti le vogliono, basta vedere il mercato del gas naturale (impazzito).
Le commodity per lungo tempo (anni) possono sottoperformare le azioni, quindi tornare e dare spettacolo, ma attenti perché possono poi abbandonare la scena senza preavviso.
Questa volta le commodity abbandoneranno la scena, tradendo gli ultimi arrivati al banchetto? Beh, secondo molte analisi non proprio.
La transizione energetica e i piani di investimento su nuove infrastrutture da realizzare lungo l’intero decennio, fanno presagire una domanda alta di materie prime minerarie ed energetiche.
L’offerta da parte degli attori che si occupano di estrazione mineraria rischia di restare insoddisfacente per anni, e questo potrebbe contribuire a tenere alti i prezzi.
Di recente abbiamo scritto un articolo dedicato ai titoli azionari legati all’estrazione mineraria, facendo notare come da un po’ di tempo a questa parte tali titoli azionari sono tornati ad essere più che interessanti.
Anche il prezzo del gas naturale è destinato a restare alto, perché tutti lo vogliono e nuovi giacimenti con consistenti quantità a disposizione entreranno nel circuito internazionale solo dal 2025 (Qatar in particolare). La spaccatura tra Occidente e Russia, poi, non favorirà i compratori.
Anche il prezzo del barile di petrolio è destinato a restare alto a lungo, almeno fino a quando la guerra in Ucraina non sarà risolta del tutto (e non solo congelata).
Le previsioni sulle materie prime agricole sono essenzialmente legate a fattori climatici e al nuovo scenario che emergerà dal post guerra in Ucraina.
L’Ucraina è il granaio d’Europa e insieme alla Russia rappresentano per gran parte del continente africano la loro fonte primaria di cibo.
I prezzi delle materie prime agricole hanno raggiunto livelli storici, forse siamo anche in una fase di ipercomprato ma si vedrà.
Se la Russia userà le materie prime agricole che produce come “arma” geopolitica, c’è da attendersi che i prezzi oscilleranno molto nel corso dei prossimi anni.
Al complesso scenario geopolitico si aggiungano le imprevedibili crisi climatiche che possono interessare uno o più prodotti agricoli.
Di recente abbiamo fornito alcuni consigli per esporsi all’oro, al petrolio, al gas naturale e al grano investendo negli ETC.
Bisogna però fare attenzione, perché gli ETC investono a loro volta in contratti futures e meno nella materia prima fisica, dunque potrebbero trarre in inganno l’investitore seguendo una direzione di prezzo divergente rispetto alla commodity reale.
Il consiglio è di investire nella materia prima fisica, ma allo stesso tempo di non investire eccessivamente in esse e di valutare bene il mercato specifico prima di esporsi.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.