Attesa in giornata la lettera della Commissione UE che giudicherà la manovra economica italiana. Si va verso la bocciatura della legge di bilancio. Quali le conseguenze per gli italiani? Leggi per approfondire.
Attesa per oggi la risposta della Commisisone UE alla manovra economica italiana 2019 costruita in questi mesi dal governo giallo-verde. Si preannuncia una bocciatura piena della legge di bilancio a causa dell’elevato deficit che la manovra stessa andrà a creare nelle casse dello stato.
Cosa preoccupa davvero la Commissione UE e quali conseguenze per gli italiani se dovesse essere aperta, come si preannuncia, una procedura di infrazione per debito eccessivo?
La bocciatura da parte della Commissione UE della nostra manovra finanziaria non farà scattare in automatico una procedura di infrazione, ma getterà le premesse perché si arrivi a essa.
Allo stesso tempo, proprio perché non c’è alcun automatismo, per l’Italia si apre una nuova finestra di contrattazione con Bruxelles per convincerla della bontà dell’operato svolto dal governo. Uno spazio di dialogo ulteriore che richiederà necessariamente di trovare un compromesso: se le parti resteranno sulle proprie posizioni la procedura sarà inevitabile.
Bruxelles applicherà l’articolo 126.3 del Trattato europeo che riguarda il disavanzo pubblico. Il comma 3 così recita:
“Se uno stato membro non rispetta i requisiti previsti da uno o entrambi i criteri menzionati, la Commissione prepara una relazione. La relazione della Commissione tiene conto dell’eventuale differenza tra disavanzo pubblico e la spesa pubblica per gli investimenti e tiene conto di tutti gli altri fattori significativi…”
La relazione dirà quindi perché l’Unione Europea non è convinta dalle ragioni che il governo italiano ha addotto per spiegare l’andamento dei conti.
Le regole prevedono che lo stato in difetto deve fare una nuova manovra correttiva entro tre o sei mesi, se ciò non dovesse avvenire scatterebbero le sanzioni economiche che vanno dallo 0,2% allo 0,5% del Pil.
La fase che si aprirà con la lettera UE non seguirà un percorso lineare, come dimostrano i precedenti di Spagna e Portogallo. I due stati non rispettarono il rientro del deficit e la Commissione UE impiegò mesi per comminare la sanzione, alla fine si arrivò a un accordo che fece decadere la procedura di infrazione.
Anche per l’Italia, quindi, si potrebbe aprire una fase di negoziazione lunga mesi. Da aggiungere che sopra la decisione della UE c’è il parere dell’Ecofin che dovrà validare l’avvio della procedura di infrazione.
In ogni caso tutto avverrà a partire da gennaio 2019, quando il Parlamento italiano avrà ormai approvato la legge di bilancio da settimane. Il prossimo Ecofin è previsto per il 22 gennaio, solo allora sapremo se veramente per l’Italia sarà confermata la procedura di infrazione per debito eccessivo.
Nel frattempo sarà utile conoscere i risultati dell’asta dei BTP Italia, per tastare il polso agli investitori e capire quanta fiducia c’è nella tenuta del sistema economico italiano.
Purtroppo l’asta dei BTP Italia è andata davvero male, in due giorni sono stati raccolti 722 milioni di euro: 481 milioni di euro il 19 novembre e 241 milioni di euro il 20 novembre. Per capire la portata della disfatta, il Ministero delle finanze e del tesoro si attende una raccolta tra i sette e i nove miliardi di euro alla fine dell’asta.
I BTP Italia non indicano la fiducia dei grandi investitori, ma dei piccoli risparmiatori a cui il buono è espressamente rivolto. Tali risparmiatori sono maggiormente italiani, e il flop dell’asta esprime la loro fiducia nel futuro del paese. I risparmiatori italiani temono, forse, il default causato da una manovra economica 2019 che non sembra garantire tutte le coperture e hanno paura della risalita dello spread che potrebbe dare il colpo più duro ai conti.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.