L’inflazione è destinata a salire nel breve periodo e nel medio-lungo termine, ecco i titoli con cui difendersi nei prossimi anni.
Ormai appare chiaro che la domanda da porsi non è più se l’inflazione salirà oppure no, la giusta domanda è come difendere il proprio capitale in una fase economica che appare prevedere un consistente rialzo dell’inflazione.
Le materie prime, in particolare i metalli, sono state le prime ad attivare il campanello di allarme. Il recente rialzo dei prezzi sul futures del ferro di giugno e luglio è solo l’ultimo degli avvertimenti.
Quel che sta accadendo, si fa notare da più parti, è un cambiamento abbastanza significativo nel trend dell’inflazione che potrebbe portare nel corso dell’intero prossimo decennio ad un aumento dei prezzi abbastanza significativo.
L’inflazione potrebbe essere spinta su in modo deciso da due fattori, di breve e medio-lungo periodo.
In che modo un investitore può difendersi dall’inflazione? Quel che appare chiaro è che in una situazione di questo tipo i titoli azionari soffriranno. Guardando a questi ultimi bisognerà puntare sui titoli azionari ciclici, ma anche su quelli che dalla transizione energetica e dal rilancio delle infrastrutture ne trarranno grande vantaggio. Vedasi Eni spa nel comparto energetico e Webuild spa (WBD) nel settore delle costruzioni.
Sul piano dei titoli obbligazionari, invece, a soffrire saranno quelli governativi fatta eccezione per i titoli di Stato indicizzati all’inflazione che invece saranno avvantaggiati.
I titoli obbligazionari societari forniranno dei buoni rendimenti, e questo perché i fondamentali economici sono attesi in positivo nei prossimi anni proprio grazie agli investimenti degli Stati in molti settori: digitalizzazione, edilizia (ristrutturazioni e infrastrutture), transizione energetica.
In breve queste le classi di attività da considerare:
Secondo il Financial Lounge, le politiche governative dei prossimi anni potrebbero essere più favorevoli ai lavoratori rispetto alle politiche messe in campo per favorire le imprese.
La globalizzazione potrebbe subire una brusca battuta di arresto, seguendo la logica trumpiana, molti altri Stati potrebbero puntare sulla produzione nazionale. Ciò allo scopo di assorbire l’enorme disoccupazione creata dalla crisi pandemica.
Questi movimenti spingeranno i salari verso l’alto, perché le imprese scaricheranno l’aumentato costo del lavoro sul prezzo dei beni e dei servizi.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.