Ecco la ‘ricetta’ di Mario Draghi per risollevare l’Europa dal baratro in cui si trova: più debito pubblico. Mentre la Bce propone l'OMT.
Mario Draghi se fosse ancora presidente della Banca centrale europea (Bce), o addirittura super commissario europeo per la crisi economica post-Coronavirus – magari con poteri speciali – saprebbe già cosa fare: debito, più debito da parte degli Stati.
Ciò che a Draghi è chiaro, è che il rischio default del settore privato causato dal blocco delle attività dovrà essere assorbito dagli Stati, ovvero, trasformato in debito pubblico. Con la conseguenza naturale che debiti pubblici più alti saranno per lungo tempo una caratteristica delle nostre economie.
Bisogna fare presto dice Draghi, è necessario muoversi per tempo e senza tentennamenti se non si vuol trasformare la “recessione” in “depressione” e allora sì che sarebbero dolori atroci.
Cancellare, quindi, il debito privato per trasformarlo in Debito di Stato.
Le sofferenze patite dagli europei negli anni ‘20 del secolo ‘900 dovrebbero essere “un ammonimento” per chi in questo momento governa l’Unione Europea scrive Draghi sul FT e ripreso dal Corriere della Sera.
Questa crisi non è colpa di chi la soffre, dice, ma è frutto di un evento non ciclico che va affrontato senza esitazione.
E sottolinea che è necessario un cambio di mentalità, come si farebbe in tempo di guerra. Cambio di mentalità, quello chiesto anche da 110 economisti italiani alla Bce e all’Ue con una lettera aperta scritta alcuni giorni fa su MicroMega.
Sostenersi l’uno con l’altro dice Draghi rivolgendosi ai Paesi dell’Unione Europea, un messaggio che alcuni capi di stato, tra cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, hanno recapitato ieri in una lettera al presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.
Serve un fronte comune europeo e velocità nel dispiegare i bilanci dei governi, nel coinvolgere le banche mobilitandole. Anche se alcune banche italiane si sono mobilitate da sole e ben prima che il governo mettesse in campo le sue azioni.
Lo Stato ha il dovere di proteggere i cittadini, anche quando uno shock economico non causato da loro li colpisce così duramente.
Lo shutdown di tutte le attività genererà un costo economico non evitabile, che andrò affrontato con aumenti del debito pubblico come fecero Italia e Germania durante la prima guerra mondiale, quando finanziarono le spese di guerra con il 6-15% di fondi derivati dalle tasse, dice ancora Mario Draghi.
L’Europa non è un soldato sfornito del necessario, ha tutto ciò che gli serve per condurre in porto la sua missione con l’efficacia massima. La struttura finanziaria ha la capacità di far giungere le risorse economiche in ogni parte dell’economia, dice ancora Draghi.
Il problema è se saprà davvero lavorare unita o se prevarranno gli egoismi e gli interessi nazionali aggiungiamo noi.
Il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire, alcuni giorni fa, ha detto che questa crisi inasprirà le guerre commerciali tra i Paesi e non si riferiva solo a Usa e Cina.
Veniamo infine all’OMT (Outright monetary transaction), strumento ideato proprio da Mario Draghi nel 2012 per contrastare la grave crisi del debito sovrano, ma che non è mai stato effettivamente utilizzato.
Questa vorrebbe essere la proposta della Bce come alternativa agli eurobond, che non piacciono ai Paesi nordici.
L’OMT è uno strumento che consente alla Bce di comprare titoli del debito pubblico degli Stati membri per appiattire la speculazione sugli spread impazziti, ottenendo quindi una maggiore stabilizzazione dei mercati finanziari in generale.
Come dire, alla garanzia dei singoli Stati sui titoli di stato, si aggiungerebbe la garanzia della Bce.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.