La U.S. Fed taglia i tassi di interesse sul dollaro. La Bank of Japan decide di lasciare i tassi di interesse sullo yen invariati.
Viste dall’Europa le decisioni della banca centrale degli Stati Uniti e della Bank of Japan sembrano anche geograficamente distanti, ma è solo la prospettiva eurocentrica. La U.s. Fed decide di tagliare i tassi di interesse di un quarto di punto, portando il costo del denaro tra l’1,5% e l’1,75%. Si tratta del terzo taglio consecutivo da luglio 2019 che porta il taglio complessivo del costo del denaro a 75 punti percentuali.
Una scelta che non ha precedenti, ma dovuta alle incertezze sull’economia che continuano a persistere in tutto il mondo e pesano come un macigno sulle economie interne.
Ma la U.S. Fed è ottimista nei confronti dell’economia interna e stima che il mercato interno continuerà a crescere a un ritmo sostenuto, con le condizioni del mercato del lavoro che resteranno robuste e l’inflazione che si manterrà intorno all’obiettivo del 2%, anche se il raggiungimento di questo obiettivo preoccupa un po’.
Contro la decisione del board il presidente della Fed di Boston Eric Rosengren e il presidente della Fed di Kansas City Esther. I due presidenti locali si sono pronunciati per la terza volta di fila in dissenso con Jerome Powell.
Nessun commento via Twitter da parte del presidente Usa Donald Trump, che attende il voto sull’impeachment.
In parallelo in Giappone la Bank of Japan (BOJ) ha tenuto la sua due giorni di discussione sulla politica monetaria, lasciando invariato il tasso di interesse a breve termine sul -0,10% e il target dei bond governativi a 10 anni a zero interessi.
La banca centrale nipponica ha però modificato la sua forward guidance a seguito delle decisioni della Fed sul taglio di interessi al costo del denaro.
Questi tassi di interesse di breve termine e di lungo termine, resteranno bassi finché ci sarà bisogno o fino a quando non sarà raggiunto il target del 2% di inflazione, considerato da tutte le banche mondiali il ‘tasso di inflazione perfetto’ per le economie.
Se i rischi dovessero aumentare la Boj è pronta a mettere in campo una politica monetaria espansiva, queste le parole del governatore della Bank Of Japan Haruiko Kuroda.
Per quanto riguarda l’andamento dell’economia nipponica la Boj conferma uno slittamento dei tempi della ripresa, a causa dei negoziati tra Usa e Cina sui dazi che il Giappone vede ancora distanti e teme che le tensioni non si siano per niente attenuate.
La Borsa di Tokyo ha chiuso in positivo con l’indice Nikkei a +0,37% a 22.927,04 punti, mentre l’indice Topix è salito del +0,16% a 1.071,20 punti.
Dopo la decisione della U.S. Fed, la Borsa di New York ha chiuso con un lieve guadagno. Il Dow Jones sale dello 0,43% e lo S&P500 del +0,33%, sullo stesso andamento anche il Nasdaq 100 a +0,44% e lo S&P 100 a +0,4%.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.