I colossi che reggono durante la pandemia: Microsoft, Facebook e Tesla. Nonostante le perdite subite a metà marzo come quasi tutti i titoli, hanno dimostrato alta resilienza.
La pandemia da nuovo coronavirus ha indubbiamente colpito tutti, le società quotate in Borsa che non hanno perso ma ci hanno guadagnato sempre sono state poche. Il comparto dei tecnologici è quello che ha retto più di tutti, in particolare negli USA i noti titoli FAANG hanno retto all’urto di metà marzo e dopo il crollo netto dei titoli hanno ripreso la corsa verso l’alto decisa.
Microsoft (MSFT), che non fa parte dei FAANG, ha recuperato in un mese e mezzo quasi tutta la perdita subita tra il 20 febbraio e il 23 marzo. I fondamentali c’erano, la società ha saputo diversificare negli anni i suoi prodotti ed è andata bene con i servizi cloud di Azure (+59%), altamente richiesti in questi mesi di chiusura delle attività e di tutti a casa. Microsoft ha tenuto anche grazie a Skype che è tra i servizi di comunicazione più utilizzati per garantire il contatto tra persone che non possono vedersi da vicino, ma devono continuare a collaborare.
Il titolo Tesla (TLSA) ha certamente perduto molto a causa della pandemia, il settore automotive è tra quelli più duramente colpiti a causa della impossibilità di circolare o di recarsi presso un salone auto: sono chiusi.
Tuttavia Tesla ha dimostrato estrema resilienza e dal minimo del 18 marzo a 361 USD, ha recuperato fino a tornare quasi sui massimi dell’anno a 800 USD di valore. Tesla viene premiata per l’alto tasso di innovazione tecnologica, le sue autovetture a guida autonoma e con propulsioni elettriche molto potenti fanno gola. Ma non è solo una questione di status symbol è anche la consapevolezza che il mercato delle auto elettriche sta sempre più rapidamente convincendo ampie fette di automobilisti. La società di Elon Musk ha poi una visione più ampia e fornisce ai clienti anche una batteria con un impianto fotovoltaico per ricaricare l’auto con energia pulita e prodotta in loco.
Facebook (FB) si rianima dopo il crollo causato dalla pandemia ritorna su livelli pre-crisi interessanti. Facebook è il servizio di comunicazione tra le persone più usato al mondo e il lockdown lo ha dimostrato, gli utenti sono saliti a 2,99 miliardi se si considerano anche Instagram e WhatsApp. I servizi di Zuckerberg hanno consentito a miliardi di persone di restare in contatto, di comunicare informazioni tra persone e questo alla lunga ha ripagato anche in termini economici.
Anche la raccolta pubblicitaria è migliorata in aprile, segno che le persone hanno trascorso tanto tempo sulla piattaforma del social network. Una mano a FB l’ha data la realtà virtuale che ha raggiunto i 297 milioni di fatturato (+80%).
Ed no, Amazon (AMZN) proprio non delude i suoi azionisti e dopo la “Caporetto” del titolo ecco che non solo recupera la perdita, ma fa anche meglio di prima della pandemia. Il titolo è sui massimi storici e non di periodo a 2.372 USD di valore. E pensare che nel 1997 valeva circa 1,70 USD. In questo caso sono le vendite online ad aver premiato il titolo, le persone chiuse in casa si sono rivolte all’e-commerce per far giungere a casa propria beni anche essenziali alla vita di tutti i giorni. In questo modo finalmente il commercio elettronico ha provato a chi ha un negozio fisico la direzione che deve prendere.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.