Confindustria pensa al piano di rilancio dell'Italia come reazione immediata per ripristinare l'economia di un Paese che già prima aveva le sue urgenze.
Come una guerra e quando tutto sarà finito lo vivremo come un dopo guerra. Queste le comparazioni che politici e industriali fanno per spiegare quanto sta accadendo, ma rispetto a una guerra vera c’è molta differenza, tuttavia, anche se nessun ordigno esplosivo butta giù palazzi e infrastrutture e industrie come in una guerra vera, ci sarà comunque da ricostruire. Bisognerà rifare “l’abito” all’economia italiana. Bisognerà cucire pezzo pezzo un nuovo abito e sarà bene farlo con tessuto nuovo appunto. Servirà un piano di rilancio.
Confindustria ci ha già pensato, ora, che siamo nell’emergenza perché vi sia “una reazione immediata” quando tutto questo sarà finito. In effetti non si può attendere che l’emergenza termini prima d’occuparsi del dopo: bisogna occuparsi allo stesso tempo dell’emergenza sanitaria e dell’emergenza economica. Le incertezze, altrimenti, causeranno danni ulteriori all’economia italiana, a quell’economia per ora come sospesa fuori dal tempo.
“Sia però chiara una cosa: stiamo combattendo una guerra, e per non trovarsi solo con macerie bisogna occuparsene ora”, aveva detto Vincenzo Boccia ieri durante l’intervista rilasciata al quotidiano online La Stampa.
Per Confindustria la situazione è chiara, come è chiaro ciò che serve: “un ingente flusso di liquidità attraverso garanzie e finanziamenti agevolati che consentano di diluire nel lungo termine l’impatto della crisi senza appesantire eccessivamente i debiti pubblici nazionali.”
Il presidente di Confindustria pensa a un fondo di garanzia europeo da estinguere su base trentennale e sul piano europeo, invece, Confindustria suggerisce l’introduzione di titoli di debito garantiti dall’Ue.
Il piano di Confindustria per il rilancio dell’Italia è sintetizzato in quattro punti articolati, che delineano il quadro degli interventi necessari:
L’elenco di cose da fare in Italia è lungo, come è lungo l’elenco di cose solo proclamate e mai fatte. Il piano di rilancio dell’Italia dovrà passare per queste emergenze pregresse mai affrontate davvero.
Andrà tutto bene se faremo andare tutto bene.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.