Il prezzo del petrolio greggio WTI recupera quota grazie alla domanda estiva, similmente al gas naturale che è riuscito, non senza difficoltà, a riportarsi sopra i 2,8 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI è riuscito a superare la resistenza intermedia di 80 dollari al barile, riportandosi poi in fase di ulteriore ripresa sul livello attuale di 81,5 dollari circa. L’obiettivo rialzista più imminente si trova a 82 dollari al barile.
Il gas naturale, invece, ha avuto modo di recuperare quota sulla resistenza di 2,8 dollari con una ripresa moderata. Adesso, il target successivo di 2,88 dollari si fa sempre più rilevante per le nostre previsioni di breve termine.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna esattamente 81,62 dollari al barile, mentre il gas naturale passa di mano a 2,828 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato ancora in territorio rialzista, con possibili allunghi in vista sopra la resistenza intermedia di 82 dollari. Il raggiungimento di questo target potrebbe garantire una prima pausa tattica, per consolidare in vista di nuovi e più ampi rialzi.
Le resistenze successive per il petrolio greggio WTI vanno infatti individuate a quota 83,5 e 85 dollari al barile. Si tratta di due valori certamente ambiziosi dopo l’ultimo arretramento di Giugno, ma il greggio texano in questa fase pare risospinto al rialzo dalla domanda estiva in crescita. Un superamento della resistenza a 85 dollari al barile certificherebbe l’effettiva ripresa e il ritorno in territorio più spiccatamente rialzista.
Lo scenario opposto partirebbe invece da un nuovo arretramento verso e oltre il supporto di 80 dollari, per tornare ai minimi da una settimana. Al momento, ritengo questo scenario meno plausibile e punto invece su una stabilizzazione del WTI oltre gli 82 dollari.
Il prezzo del gas naturale è riuscito a spingersi in territorio rialzista con il superamento del target intermedio e baricentro di 2,8 dollari. Adesso, potremmo assistere a una nuova stabilizzazione senza particolari risultati. Se però la spinta rialzista dovesse proseguire, sarebbe possibile individuare la resistenza successiva di maggior rilievo a 2,88 dollari.
Questo valore ha rappresentato una linea di supporto incredibilmente solida quando il gas naturale si muoveva sui massimi relativi, sempre minacciato dalla pressione ribassista intorno ai 3$; al rialzo, si è invece presentata come resistenza spesso difficile da abbattere, ma il cui superamento ha garantito l’immediata estensione dei rialzi.
In caso di break-out oltre i 2,88 dollari, dunque, non stupirebbe un ritorno in area di massimi relativi, alle porte della resistenza principale di breve termine di 3 dollari.
Un calo sotto i 2,8 dollari potrebbe invece causare una nuova battuta d’arresto per il prezzo del gas naturale, contribuendo a riassorbire quasi integralmente l’ultimo recupero di queste ore.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.