La diatriba commerciale aiuta i tori a tornare alla carica, ma la forbice è davvero molto stretta
L’oro ha guadagnato quest’oggi grazie all’escalation delle preoccupazioni degli investitori su una possibile recessione economica globale sospinta dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, che hanno anche ridotto i rendimenti del Tesoro USA. L’oro spot è salito dello 0,4% a $ 1,283,75 l’oncia, mentre i future sull’oro USA sono aumentati dello 0,5%.
“I rendimenti dei titoli del Tesoro USA a dieci anni sono scesi ai minimi da (circa) un anno e mezzo in questo momento, e questo sembra essere una reazione scaturita dai timori di un rallentamento dell’economia statunitense e della guerra commerciale”, ha detto l’analista Jonathan Butler della Mitsubishi.
I mercati azionari globali sono affondati ed i rendimenti dei Treasury statunitensi sono scesi ai minimi da settembre 2017, mentre il sentimento degli investitori si è inasprito. I rendimenti obbligazionari più bassi riducono l’interesse degli investitori, che scelgono di approvvigionarsi di oro piuttosto che rischiare in prodotti non reditizzi.
L’oro ha retto bene contro un dollaro relativamente più forte, che è stato in concorrenza con i lingotti come l’investimento di scelta per proteggersi dalle tensioni commerciali; la valuta statunitense mantiene il livello vicino a un massimo di una settimana. Il dollaro sta ripetendo una tendenza vista l’anno scorso, quando è emerso come strumento di copertura preferito, assieme all’oro, dalle preoccupazioni commerciali tra le due maggiori economie del mondo.
“I più ampi differenziali dei tassi di interesse globali tra il dollaro USA e le valute G-6 hanno ulteriormente rafforzato il dollaro USA, estendendo la marcata pressione sull’oro al posto del suo status di asset non fruttifero”, ha detto Phillip Futures.
Le partecipazioni di SPDR Gold Trust, il più grande fondo in oro a livello mondiale, che rappresenta una misura dell’interesse degli investitori per il metallo, sono scese dallo 0,2% a 737,34 tonnellate martedì rispetto a venerdì. Tra gli altri metalli preziosi, l’argento ha guadagnato lo 0,2% a $ 14,37 l’oncia, mentre il palladio è rimasto stabile a $ 1,336,31.Il platino ha perso lo 0,4% a $ 792,74 l’oncia, dopo essere sceso al livello più basso dal 15 febbraio a $ 787,50.
Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.