Sale il prezzo della benzina ed anche del gasolio, come sempre durante le festività, questa volta la colpa è dello stop al petrolio dell'Iran e alla guerra in Libia.
Codacons e Coldiretti hanno sviluppato delle analisi secondo le quali un pieno di benzina costerebbe 4 euro in più rispetto ad aprile 2018, con un aumento su base annua del +7%.
Eni e IP nelle ultime ore hanno rialzato il prezzo della benzina alla pompa di 1 centesimo (il prezzo è aumentato anche per il gasolio). Un ulteriore aggravio di costi per i 6,5 milioni di italiani che in questi giorni di festività si spostano lungo l’intera penisola.
A far lievitare il prezzo della benzina e dei carburanti in generale ci stanno pensando in questi giorni la guerra per procura in Libia, dove l‘Eni ha dovuto rimpatriare in gran fretta il personale italiano lì presente.
Inoltre pesa sul prezzo del petrolio l’inasprimento delle sanzioni USA all’Iran, infatti, la Casa Bianca ha annunciato lo stop all’importazione di greggio dal paese persiano. Il blocco, però, non riguarda solo gli Stati Uniti d’America ma anche tutti gli altri paesi che intrattengono relazioni commerciali con gli USA e l’Iran.
Per Coldiretti il rischio è serio, perché l’85% dei trasporti commerciali avviene su strada, di conseguenza aumenteranno i prezzi delle merci trasportate per compensare il maggior esborso in carburanti.
Il rischio, secondo Coldiretti, è che il potere di acquisto degli italiani si assottigli ulteriormente a detrimento dell’intera economia italiana.
Coldiretti, infatti, avverte che il prezzo della frutta e della verdura è al 35% stabilito dai costi della logistica, cioè dal trasporto dei prodotti.
Il Codacons diffonde i dati del prezzo della benzina alla pompa.
Il prezzo della benzina verde in modalità servito avrebbe raggiunto gli 1,75 euro al litro, mentre il gasolio 1,643 euro al litro. Il rincaro per un pieno di gasolio è di 5,5 euro rispetto ad aprile 2018 e per la benzina di 4,4 euro.
Il prezzo dei carburanti in autostrada lievita ancora di più. Secondo i dati del Codacons sulla A1 Milano-Napoli il prezzo ha superato i 2 euro, ad esempio, a San Pietro (Napoli) la benzina costerebbe 2,071 euro al litro.
Se si legge poi l’elenco disponibile sul sito dell’Osservatorio carburanti del Mise, si scoprono prezzi molto elevati anche sull’autostrada A4 Venezia – Trieste e sulla A3 Salerno – Reggio Calabria.
Come è possibile spezzare il legame di dipendenza che lega l’Italia al petrolio di paesi come la Libia e Iran?
La risposta è semplice, convertendosi a mezzi di trasporto ibridi o elettrici per le brevi distanze.
Nei fatti non è semplice, perché l’acquisto di mezzi con motori di nuova concezione, ed elettrici in particolar modo, costano ancora molto e non sono alla portata di tutti: nonostante gli incentivi statali.
Nella nostra pagina dei prezzi delle materie prime, potrai leggere il prezzo del petrolio in tempo reale in qualsiasi momento della giornata.
Al momento della pubblicazione il prezzo del greggio è di 66,055 dollari USA, in aumento dello 0,5% (CHG). Il prezzo del brent è invece a quota 75,225 USD, in aumento del +1%.
L’olio combustibile vale 2,1060 USD in aumento dello 0,57%, mentre il gas naturale costa 2,5035 USD ed è l’unico in lieve diminuzione (-0,02%). La benzina vale, invece, 2,1469 USD, in aumento del +0,85%.
Va notato, non se ne può fare a meno, il rincaro dei carburanti durante le festività. Una pratica spesso utilizzata che gli italiani conoscono bene.
Forse, per le prossime festività, converrà fare il pieno qualche giorno prima.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.