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Occupazione in Italia. Istat: Disoccupazione scende al 10,5%

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Jan 10, 2019, 10:42 GMT+00:00

Diffusi i dati Istat sull'Occupazione in Italia per il mese di novembre 2018. Leggi l'approfondimento con i dati sull'ultimo trimestre e i dati annuali riferiti al 2018.

Occupazione in Italia

L’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) ha resto noto i nuovi dati sull’occupazione in Italia. La disoccupazione scende al 10,5% nel mese di novembre 2018, che equivale al -0,1% rispetto alla precedente rilevazione. Più sensibile il calo della disoccupazione giovanile in Italia che scende al 31,6%, ovvero -0,6% rispetto alla precedente rilevazione.

Il tasso di occupazione, quanti cioè hanno un lavoro, resta invariato al 58,6% rispetto ai dati di ottobre 2018. Dati quasi invariati sostanzialmente, ma per ora solo provvisori come precisa l’Istat.

Aumentano i dipendenti a tempo indeterminato di 15 mila unità, mentre diminuisce il numero di quanti hanno un contratto a tempo determinato (-22 mila). Da segnalare ancora che l’occupazione maschile aumenta, invece l’occupazione femminile è in diminuzione.

Crescono gli inattivi

I dati provvisori dell’Istat sull’occupazione e la disoccupazione in Italia, indicano che il numero di persone che si sono messe in cerca di un lavoro sta diminuendo: -25 mila unità, pari al -0,9%. Un calo che riguarda principalmente le donne e gli individui di età 15 – 34 anni.

L’Istat stima che a novembre gli inattivi aumenteranno in ogni fascia di età (15 – 64 anni), ma in particolare sono ancora le donne e le fasce di età più estreme (15 – 24 anni e over 50) a risultare maggiormente inattive.

Persone che non cercano lavoro e non studiano per migliorare le competenze utili al mercato del lavoro italiano.

L’occupazione in Italia: trimestre settembre – novembre 2018

Approfondendo ulteriormente lo stato dell’occupazione in Italia, possiamo notare che nel trimestre settembre – novembre 2018, l’occupazione è in realtà in calo dello 0,1% che, tradotto, significa 26 mila persone che hanno perso il lavoro nell’arco di tre mesi.

Come già indicato nei dati precedenti, sono le donne ad essere maggiormente interessate dai dati negativi e le persone nelle età centrali tra i 25 e i 49 anni.

Nel trimestre crescono i contratti da lavoro dipendente di 13 mila unità, ma calano i contratti a tempo indeterminato di 23 mila unità, ed anche i lavoratori indipendenti di 17 mila unità.

Altro dato utile per meglio approfondire i dati occupazionali nel trimestre sopra indicato, riguarda il calo degli inattivi (-0,2%, pari a -32 mila unità); mentre aumentano i disoccupati di 35 mila unità (+1,3% nel trimestre di riferimento).

L’occupazione in Italia: i dati su base annua

Sommando i dati, su base annua l’occupazione resta ancora positiva e in crescita dello 0,4%. Nel 2018, 99 mila persone hanno trovato lavoro e lo hanno mantenuto.

I dati sull’occupazione italiana nel 2018 ci dicono anche che sono in particolare gli uomini e i lavoratori a termine ad aver beneficiato dell’espansione: +162 mila unità.

Così come crescono, sempre su base annua, i lavoratori indipendenti. All’opposto calano i dipendenti permanenti di 68 mila unità nel 2018.

Altri dati utili ad approfondire ulteriormente le statistiche fornite dall’Istat sono i seguenti:

  • Nel 2018 aumentano gli occupati oltre i 50 anni di 275 mila unità.
  • Cala nello stesso periodo il numero di occupati nella fascia di età 15 – 49 anni: -175 mila unità.

Volendo tirare le somme, l’Istat stima comunque un miglioramento per l’occupazione in Italia in tutte le classi di età, al netto della componente demografica.

Concludendo

Nel 2018, dice l’Istat, “la crescita degli occupati si accompagna al calo dei disoccupati (-4,3%, pari a 124 mila unità) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,4%, ovvero -49 mila unità).

Leggi anche ‘L’anno breve dell’economia italiana 2018’, oppure la sentenza della Cassazione che “autorizza” l’Agenzia delle Entrate a controllare i conti bancari dei privati cittadini.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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