Lo U.S: Fed taglia tassi di interesse di un quarto di punto. JP Morgan dice che dovremo farci l'abitudine anche in Europa. Intanto Trump è scontento.
La Fed taglia i tassi di interesse per una seconda volta in meno di due mesi. Un ulteriore quarto di punto che fa scendere il range a 1,75% – 2% e non è finita qui, perché entro la fine dell’anno potrebbe verificarsi un altro taglio sul costo del dollaro se le condizioni di economia globale lo dovessero richiedere.
Nel comunicato stampa emesso a seguito della riunione del FOMC, si legge che il mercato del lavoro resta forte e che l’economia degli Stati Uniti cresce a un ritmo moderato.
Il motivo ufficiale che ha spinto il Comitato del Federal Reserve System a tagliare i tassi, riguarda la sostenibilità dell’obiettivo di una inflazione stabile al 2%, considerato il livello ottimale perché l’economia statunitense possa crescere costantemente.
La decisione di abbassare i tassi di interesse sul dollaro USA non è stata unanime, tra i membri del FOMC c’è chi ha votato per un taglio ancor più deciso all’1,5% – 1,75%, ma anche chi avrebbe preferito lasciare i tassi al livello stabilito a luglio (2% – 2,25%).
Nessuna euforia a Wall Street dopo l’annuncio della Fed di aver tagliato il tasso d’interesse sul costo del denaro di un quarto di punto.
Il Dow Jones chiude quasi in parità a +0,13%, l’indice S&P500 chiude a +0,03% e il Nasdaq 100 resta invariato rispetto alla chiusura precedente.
I mercati restano incerti sul da farsi.
Nei giorni scorsi un problema tecnico aveva creato fibrillazione sui repo overnight costringendo la Fed a immettere 75 miliardi di USD di liquidità.
Non è contento il presidente degli Stati Uniti Donald Trump della decisione dello U.S. Fed, e non è contento di “Jay Powell” e lo scrive come al solito su Twitter: “hanno fallito di nuovo. Niente coraggio, nessun senso, nessuna visione!”
Quello che avrebbe voluto Trump è un taglio dei tassi senza precedenti, con un passaggio dal 2% – 2,25% a un tasso prossimo allo 0% o addirittura negativo. Forse uno scossone sproporzionato quello richiesto da Trump, mentre Powell sembra voler tagliare poco alla volta e se proprio occorre.
La banca JPMorgan Chase, riferendosi all’Europa e ai tassi di interesse negativi ha avvertito che essi resteranno tali per almeno altri 8 anni. Una condizione della quale, quindi, dovremo farci l’abitudine.
La notizia viene riportata dal Financial Times online e cita un report di JPMorgan secondo il quale le probabilità di una nuova recessione globale stanno aumentando, al netto delle politiche espansive delle grandi banche centrali.
Bob Michele, analista dell’Istituto statunitense intervistato da Swissinfo.ch, è al quanto pessimista, perché afferma: “La politica monetaria (delle Banche centrali, ndr) può essere in grado di prolungare il ciclo attuale ma non riteniamo che possa impedire una recessione”.
Al termine, questo ciclo avrà necessariamente bisogno di un passaggio dalla politica monetaria a una politica di bilancio.
La decisione di Jerome Powell di tagliare i tassi di interesse è arrivata in Italia quando Piazza Affari era chiusa da un po’.
Questa mattina l’indice FTSE MIB, in apertura è a +0.39%, nonostante i futures lo dessero a -0.57%.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.