Elezioni Regno Unito. Vince Boris Johnson e il partito dei Conservatori. Gli elettori vogliono la Brexit, battuto il partito dei laburisti che perde numerosi seggi
Boris Johnson vince le elezioni nel Regno Unito, i Conservatori ottengono 363 seggi (+66 seggi rispetto alle precedenti elezioni) secondo gli ultimi dati forniti dal The Guardian, i Laburisti di Jeremy Corbin si fermano a 203 seggi e ne perdono quindi 42. Guadagna terreno il Partito nazionale scozzese (SNP) che sale a 48 seggi (+13), perdono notevole terreno i Lib Dem con 11 seggi (-10). I verdi si confermano con un solo seggio e gli altri partiti conquistano 22 seggi.
Se si voleva un secondo referendum per certificare la volontà dei britannici circa il Remain o Leave, ebbene c’è stato, gli elettori hanno scelto la Brexit, vogliono l’asciare l’Unione Europea. I 42 seggi persi dai laburisti sono il chiaro segno di ciò che vuole il popolo britannico.
Dopo anni di incertezza, di stallo e incapacità da parte del Parlamento britannico di trovare una soluzione definitiva, gli elettori ci danno un taglio e dicono addio all’Unione dopo ben 46 anni.
L’attesa è finita, i britannici scelgono Boris Johnson e il suo slogan ‘Get Brexit Done’, facciamo la Brexit e facciamola anche presto. Sì, perché già prima di Natale ci sarà con molta probabilità il voto sulla legge che mette fine alla permanenza dell’UK nell’Ue ed entro il 31 gennaio 2020 sarà vera Brexit senza nessun altro rinvio.
Finito il tempo delle attese, inizia il tempo delle incertezze per i rapporti economici tra Ue e Regno Unito.
Tutto da riscrivere. I rapporti commerciali tra Regno Unito e Unione Europea dovranno essere riconcordati. C’è un accordo di uscita, ma a Boris Johnson quell’accordo non piace e non starà ad attendere che ne venga stipulato un altro. Il rischio di una uscita senza accordo è altissimo ora.
Non solo, qualche tempo fa un alto funzionario della Banca centrale europea, durante una intervista aveva svelato l’intenzione di quasi 30 banche britanniche di aprire una sede in un Paese dell’Ue. Secondo le parole dell’alto funzionario, per il Regno Unito si tratterà di uno shock da 1300 miliardi di euro.
Senza tralasciare i costi che comporterà la rinegoziazione bilaterale di molti accordi commerciali. Il Regno Unito si potrebbe trovare ora nella situazione di dover pattuire accordi con ogni singolo Paese dell’Unione Europea e sono ben 27 nazioni. Tutto ciò ha un costo economico.
Il Regno Unito non ha l’euro poiché non ha mai aderito, ma in 46 anni di permanenza nell’Ue ha recepito decine e decine di direttive europee che l’hanno portato a uniformarsi agli altri stati europei. Tutte queste direttive verranno stracciate in una sola notte e costringerà il Parlamento britannico a doverne riscrivere delle altre. E tutto ciò avrà un costo economico.
Difficile capire davvero a chi conviene la Brexit. Numerose società finanziarie del Regno Unito hanno già aperto uffici oltre Manica e ora che le elezioni hanno delineato nettamente il futuro, molte altre si appresteranno a chiudere parti dei loro uffici di Londra per aprirne in un Paese Ue. Dovranno farlo necessariamente se vorranno continuare a gestire i propri clienti che fanno parte di nazioni dell’Ue.
Chiudere parte degli uffici di Londra, significherà ricollocazione di forza lavoro da altra parte.
L’occupazione in UK potrebbe risentirne non poco. Si pensi a tutti gli impiegati che lavorano a Bruxelles e che sono britannici, dovranno lasciare la propria occupazione, rientrare in patria e cercarsi un nuovo lavoro. E poi c’è il settore auto…
Le Università inglesi in questi decenni hanno beneficiato di un maggiore afflusso di studenti europei grazie non solo al progetto Erasmus, ma soprattutto grazie agli incentivi economici Ue che hanno consentito a un maggior numero di giovani di studiare nelle loro università (rette annuali dimezzate). Gli incentivi termineranno con la Brexit e molto probabilmente dal prossimo anno accademico il numero di europei che si iscriverà nelle facoltà britanniche sarà nettamente ridotto.
Terminate le elezioni Regno Unito. A chi conviene la Brexit? Lo scopriremo nei prossimi anni e in particolare lo scopriranno i Britannici. In bocca al lupo.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.