I Crypto fund sono in Sovraperformance rispetto al bitcoin e rispetto ai fondi tradizionali. Scopri perché e di che "natura" sono fatti i fondi in criptovaluta,
Di Crypto fund se ne parla già da qualche anno ma per la maggioranza dei piccoli investitori che si sono avvicinati alle criptovalute solo nel 2017 (e solo nella seconda metà di quell’anno), i fondi in criptovaluta restano ancora oggi qualcosa di lontano.
Una lontananza dal loro orizzonte di investimento dovuta anche ai fondi stessi, perché i Crypto fund richiedono investimenti minimi d’ingresso troppo elevati per noi comuni mortali.
Tuttavia i fondi in criptovaluta sono in sovraperformance. O meglio, lo sono quest’anno perché nel 2018 hanno sofferto non poco, ma si sa che gli investimenti delle volte richiedono un periodo più lungo prima di dare i risultati sperati e, delle volte, bisogna anche patire.
Secondo Josh Gnaizda, fondatore di Crypto Fund Research (molto interessante il sito web https://cryptofundresearch.com), i Crypto fund sono in sovraperformance rispetto allo stesso bitcoin e all’indice S&P 500. I dati forniti da Crypto Fund Reserch, indicherebbero che un ipotetico investitore in bitcoin ha guadagnato il 1.000 percento da gennaio 2017 a giugno 2019; mentre un ipotetico investitore in crypto fund ha guadagnato il 1.400 percento nello stesso periodo di riferimento. Se confrontiamo poi i dati con l’indice S&P 500, un paniere che comprende le 500 prime società quotate alla Borsa di New York, la differenza è enorme: S&P 500 nello stesso periodo guadagna pochi punti percentuali.
Ottima domanda, come mai i Crypto fund fanno guadagnare più del bitcoin? Se ovviamente facciamo riferimento al periodo sopra indicato, perché se consideriamo un ipotetico investitore che acquista bitcoin l’1 gennaio 2017 (BTC a 1.000 USD) e lo vende al 17 – 19 dicembre 2017 (circa 20.000 USD), ebbene il guadagno si attesta sul 2.000% in 12 mesi!
Ma nel periodo di riferimento le performance dei fondi in criptovaluta sono più alti perché essi sono la composizione di un paniere di criptovalute, token e spesso anche di investimenti in ICO o similari. In pratica un fondo in criptovalute è come un normale fondo nel quale forse hai avuto modo di fare investimenti, in passato o nel presente. Semplicemente, in questo caso, il fondo in asset crypto, investe in:
Si comprende come la composizione di un paniere così costituito, ed ampio, consenta di “andare oltre l’hype” e di premiare chi con lungimiranza non guarda solo al prezzo delle criptovalute giorno per giorno, ma guarda a una più vasta prospettiva dell’intero settore.
Già il settore cosiddetto blockchain, la “blockchain Industry”, che è solo agli albori e deve “purificarsi” dai falsi progetti, ma che, al netto di questi ultimi, cresce e garantisce performance che le tradizionali forme di investimento non sono più in grado di garantire.
Certo non senza rischi.
Negli anni ‘80 solo un ristretto numero di persone investiva nel futuro di Apple e di Microsoft.
Ma sapete quanto valeva una azione Apple al 12 dicembre 1980, ad esempio? 0,51 USD. E una azione Microsoft al 14 marzo 1986? 0,10 USD.
Apple: 202,64 USD (22/08/2019): +39 mila percento.
Microsoft: 137,78 USD (22/08/2019): +137 mila percento.
Va tenuto conto che i Crypto fund non costano meno dei fondi di gestione tradizionali. Alcuni manager di fondi in criptovaluta, nel 2017 hanno trattenuto fino al 20% dei guadagni maturati dai clienti!
Cosa, poi, ha permesso agli investitori di non subire perdite drammatiche nel 2018? La diversificazione dei Crypto fund. Nel 2018, il CFR Crypto Fund Index ha perso solo il 33%, contro il 75% del bitcoin.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.