Criptovalute. Lo U.S. SEC fa bottino: Block.one e Longfin pagano 30,8 mln di USD sul totale per aver violato le leggi sulle offerte pubbliche di azioni e per aver presentato false dichiarazioni.
Non c’è che dire la U.S. SEC, grazie alle società del settore criptovalute, sta rimpinguando le casse degli Stati Uniti d’America. Comminando multe a destra e a manca, sono già decine i milioni di dollari assicurati alle casse dello U.S. Treasury.
Di recente avevamo scritto della multa da 100 mila dollari ai danni di ICORating.com. L’Autorità ora ha comminato ai danni di Block.one una multa da 24 milioni di dollari USA per non aver registrato la EOS ICO. Mentre la corte federale di New York ha condannato la società Longfin Corp. a pagare 6,8 milioni di dollari alla U.S. Securities and Exchange Commission (SEC), per aver condotto una offerta pubblica fraudolenta e falsificato i ricavi.
Ma procediamo con ordine.
La società Longfin, secondo l’accusa, ha falsamente presentato alla SEC documentazione con cui affermava di essere una società operante negli USA, mentre in realtà le operazioni e la gestione degli asset avveniva offshore.
Longfin avrebbe anche registrato oltre 66 milioni di dollari di entrate fittizie che in realtà non sono mai state effettivamente transate. Una cifra che rappresenta ben il 90% delle entrate dichiarate dalla società nel 2017.
Le azioni Longfin (LFIN), quotate al Nasdaq, nel 2017 hanno guadagnato il 2.000% dopo che la società aveva annunciato l’acquisto di una startup del settore blockchain che poi ha chiuso i battenti nel novembre del 2018.
Le azioni fraudolente di Longfin non si concludono qui, perché avrebbe distribuito 400 mila azioni gratuite tra i suoi affiliati, contravvenendo alle regole imposte dal Nasdaq dove l’azienda è quotata.
Ed ancora, Longfin ha illegalmente venduto e distribuito 33 milioni di azioni in transazioni non registrate.
Per chiudere queste ultime attività fraudolente, la società e il suo CEO Venkata S. Meenavalli hanno già pagato due multe da 284.139 USD e 28.416 USD.
La SEC ha anche chiesto a Block.one di pagare una multa da 24 milioni di dollari per non aver registrato negli Stati Uniti la EOS ICO condotta nel periodo 2017 – 2018, con cui ha incassato ben 4,1 miliardi di dollari di investimenti.
Tutto sommato una multa dalla cifra irrisoria rispetto all’enorme quantità di denaro che Block.one ha raccolto. Ed è per questo che la società pagherà la multa senza fare troppe rimostranze.
In pratica la EOS ICO andava registrata come offerta di azioni (securities offering) negli USA perché molti investitori statunitensi vi hanno preso parte. Block.one avrebbe quindi dovuto impedire agli investitori statunitensi di partecipare o mettersi in regola con le leggi del Paese.
La società è accusata anche di non aver fornito agli investitori le giuste informazioni necessarie come partecipante a una securities offering. In questo caso si intendono i documenti informativi, come il prospetto sintetico, da fornire obbligatoriamente ai potenziali investitori prima che questi aderiscano all’offerta finanziaria.
Block.one ha annunciato con un comunicato stampa apparso sul suo sito web, la decisione di pagare la multa da 24 milioni di dollari alla SEC. L’intento della società non è quello di fare la guerra alle autorità, ma di creare un clima di collaborazione e di favorire lo sviluppo di normative in grado di dare una configurazione legale agli asset digitali.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.