La Cina e il debito delle sue grandi società, potrebbe minacciare l'economia globale. Questo lo scenario ipotetico di un analista economico di Moody’s.
Secondo un analista economico dell’agenzia di rating Moody’s, le aziende cinesi rischiano il default perché sono eccessivamente esposte, cioè indebitate.
Non solo Moody’s, ma anche Fitch Ratings la scorsa settimana ha avvertito che le compagnie cinesi stanno fallendo a livelli record e nel 2019 hanno raggiunto il livello più alto. Questo quanto riporta Cnbc, emittente statunitense e testata giornalistica.
Secondo l’economista dell’agenzia Moody’s, seppure è vero che l’indebitamento societario è largamente diffuso in tutto il mondo, l’esposizione delle società cinesi avrebbe raggiunto livelli rischiosi addirittura per l’economica globale, perché in ascesa molto rapida e per la sua stretta relazione con le economie mondiali.
La Cina negli ultimi anni è cresciuta meno e non solo a causa della guerra commerciale con Trump, il rallentamento è iniziato prima. Il paese asiatico cresce pur sempre a livelli che l’Italia può solo sognare, ma le grandezze sono incommensurabili.
Negli ultimi venti anni e più la Cina è cresciuta senza sosta e le aziende si sono esposte sempre più, convinte che sia sempre tempo di “vacche grasse” ma i cicli economici a un certo punto hanno un termine.
Le società cinesi, quindi, si sono altamente indebitate convinte che andrà sempre tutto per il meglio. Il vento è cambiato ora, l’economia è rallentata per vari fattori e la guerra commerciale con Trump ha aggravato la situazione. Di conseguenza le aziende cinesi vendono meno, incassano meno e non riescono a fare fronte agli impegni finanziari con chi gli ha aperto ampie linee di credito.
Se in massa le compagnie non saranno in grado di restituire i prestiti, anche le banche cinesi più esposte rischieranno il default. La Cina potrebbe ritrovarsi in una crisi di sistema come mai prima nella sua storia recente.
La Cina è la fabbrica del mondo. Elettronica, capi di abbigliamento, accessori e tanto altro provengono in larga parte da lì. La Cina è stata per decenni il porto di approdo delle aziende che hanno delocalizzato da un’altra parte. Poche leggi, manodopera a basso costo, tanti fondi elargiti direttamente dal governo.
Una crisi di sistema della Cina colpirebbe anche tali aziende straniere, le quali verrebbero spazzate via dallo tsunami economico.
Ovviamente questo è solo uno scenario ipotetico, ma conoscerlo è importante per la strategia del proprio portfolio di investimenti.
Tutte le economie hanno problemi di debito eccessivo. Gli Usa continuamente vanno in shutdown e quello altro non è che un default “controllato”.
Secondo una indagine di Ficht di inizio anno, il debito delle economie vale l’80% del Pil globale. Una cifra mostruosa.
E notizia di ieri, il debito pubblico delle P.A. italiane è cresciuto a ottobre 2019 di 7,5 miliardi di euro rispetto al mese di settembre. Il debito pubblico dell’Italia è quindi a 2.446,8 miliardi di euro. Crescita parzialmente compensata dalle entrate tributarie cresciute del 24,5% (7,7 miliardi di euro in più) rispetto a ottobre 2018. Su base annua l’aumento delle entrate tributarie è del +1,4% (4,6 miliardi di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (fonte dati: Banca d’Italia).
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.