In fase di approvazione la manovra economica 2019 alla Camera dei Deputati, tra urla, parolacce e bandiere esposte come allo stadio. Il presidente della Camera Roberto Fico deve interrompere i lavori più volte per riportare ordine.
Slittano i tempi di approvazione della manovra economica 2019 alla Camera dei Deputati, il cui voto definitivo è ora previsto per domenica 30 dicembre, a poche ore dall’esercizio provvisorio del bilancio.
La maggioranza chiederà il voto di fiducia, così da blindare il testo e costringere tutti i deputati del patto di governo a votare a favore.
L’iter di approvazione alla Camera è partito giovedì 27 con l’approvazione in Commissione e il mandato al relatore sulla manovra. Ieri sera in aula si è arrivati allo scontro fisico tra deputati della maggioranza e dell’opposizione, ma anche la mattinata ha vissuto momenti di tensione e di show che hanno costretto il presidente della Camera Roberto Fico a sospendere la seduta per riportare ordine.
Le opposizioni non perdonano al Governo di avere dato spazio quasi nullo al Parlamento per discutere della manovra finanziaria 2019.
Ma andiamo con ordine e riassumiamo questa due giorni infiammata alla Camera dei Deputati.
Con i soli voti della maggioranza giallo – verde la Commissione bilancio della Camera approva la manovra economica 2019 e dà il mandato al relatore di portarla in aula. Le opposizioni, PD e Forza Italia in testa, hanno votato contro perché il testo è stato portato in aula senza prima discutere i 350 emendamenti presentati.
Il capogruppo PD in Commissione bilancio, Luigi Marattin, afferma:
“Una manovra che, come certificato dall’ufficio parlamentare di bilancio, alza la pressione fiscale e diminuisce gli investimenti.”
La tassa sul volontariato, ovvero il raddoppio dell’Ires (passerebbe dal 12% al 24%) per gli enti non commerciali, è stata come benzina utile ad alimentare un incendio già di vaste proporzioni.
La misura è stata fortemente voluta da Lega e M5S per scoraggiare i furbetti che si mascherano dietro il no profit per fare utile. Si voleva cioè colpire il finto volontariato, ma in realtà la misura, così come è stata presentata, colpirà enti benefici, di assistenza sociale, fondazioni, accademie, istituti autonomi per le case popolari.
La Lega e il M5S dovranno rivedere la legge, ma non possono farlo ora perché non ci sono i tempi: l’esercizio provvisorio del bilancio è dietro l’angolo.
Sin dal mattino le opposizioni si fanno sentire. L’onorevole Emanuele Fiano del PD e un deputato di FDI sono stati visti muoversi con fare minaccioso verso i banchi della presidenza. Lo stesso onorevole Fiano ha costantemente interrotto il presidente Fico, così da costringerlo a interrompere per dieci minuti i lavori alla Camera.
Lo show va avanti con l’onorevole Carlo Fatuzzo di FI che sventola in aula una grande bandiera del suo partito dei pensionati. Subito bloccato dai commessi d’aula, estrae una seconda bandiera con l’intento di continuare lo spettacolo.
Alla fine il presidente Fico si è visto costretto a tenere una capigruppo sui tempi di esame della manovra economica, come richiesto dalle opposizioni.
Tutti accontentati? Invece no, gli onorevoli Enrico Borghi e ancora l’instancabile Emanuele Fiano corrono verso la presidenza, urlano, gesticolano, brandiscono un voluminoso pacco di carta contenente gli emendamenti alla manovra economica. Alla Camera dei Deputati si fa esercizio di parolacce.
Le colorite proteste di ieri mattina hanno fatto slittare di un’ora e mezza i lavori alla Camera.
Alla sera non è andata tanto meglio. I commessi hanno dovuto dividere due deputati di opposizione e maggioranza per evitare che venissero alle mani. Dove? Non allo stadio, ma nell’aula della Camera dei Deputati.
Sembra che l’intento delle opposizioni sia quello di ritardare il più possibile l’approvazione della legge di bilancio per far scattare l’esercizio provvisorio del bilancio previsto dall’articolo 81 della Costituzione.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.