Il cambio euro dollaro recupera le perdite giornaliere e rimbalza sopra 1,0300 mentre gli investitori ignorano le minacce tariffarie del presidente USA Donald Trump.
Il prezzo dell’euro dollaro sta registrando un discreto rimbalzo dopo una fase iniziale di debolezza, scambiando sopra il livello chiave 1,0300 nella sessione europea di lunedì. Dopo una partenza incerta, dove il fiber ha toccato il minimo giornaliero 1,0283, il recupero si è intensificato con una correzione positiva che ha visto l’EURO rafforzarsi, mentre il dollaro americano sta cedendo terreno. Questo movimento arriva in un contesto di crescente incertezza globale legata alla politica commerciale degli Stati Uniti, in particolare alle minacce tariffarie del presidente Donald Trump.
Nel fine settimana, il presidente Trump ha minacciato di aumentare i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio del 25%, oltre a introdurre dazi reciproci sulle nazioni accusate di pratiche commerciali sleali. I paesi più colpiti da queste tariffe sarebbero Canada, Messico, Brasile, Vietnam e Corea del Sud, con particolare impatto sul Canada, principale esportatore di alluminio negli Stati Uniti. Inoltre, le politiche protezionistiche di Trump potrebbero influenzare negativamente l’Eurozona, la quale è già vulnerabile a causa di rischi economici interni, come la bassa inflazione e il rallentamento della crescita economica.
Gli analisti di Macquarie hanno avvertito che le misure tariffarie statunitensi potrebbero alimentare ulteriori tensioni economiche, in particolare all’interno dell’Unione Europea, dove l’Eurozona è già sotto pressione per il rallentamento della crescita e l’inflazione che rimane al di sotto dell’obiettivo della Banca Centrale Europea. In questo scenario, l’euro dollaro potrebbe subire un ulteriore indebolimento, poiché le tariffe colpirebbero pesantemente l’economia dell’Eurozona.
La BCE continua ad influenzare l’andamento dell’EURO, con la possibilità che i tassi di interesse vengano ulteriormente ridotti, dato che l’economia dell’Eurozona non è sufficientemente forte da sostenere l’inflazione al 2%. Le dichiarazioni recenti di un membro del comitato esecutivo della BCE indicano che la Banca Centrale potrebbe essere costretta a scendere sotto il tasso neutrale, il che prefigura una politica monetaria accomodante nei prossimi mesi.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,0322, in ribasso dello 0,04% ma in ripresa dopo aver toccato il minimo giornaliero a 1,0283 che sta portando i tori dell’euro dollaro vicino a tentare un break-out LONG del livello annuale 1,0331 che permetterebbe al cambio di invertire la tendenza e riandare all’assalto del livello chiave 1,0400 e successivamente del livello annuale 1,0446.
Viceversa, un rimbalzo SHORT dal livello annuale 1,0331 permetterebbe agli orsi di sfruttare il livello annuale come trampolino per raggiungere di nuovo la zona dei minimi annuale intorno al livello annuale 1,0217.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.