Nexi spa pronta a quotarsi in Borsa, attende l'ok di Borsa Italiana e Consob. L'offerta potrebbe partire già da aprile 2019. Leggi i dettagli dell'operazione.
Nexi S.p.A. continua il processo di quotazione presso Piazza Affari e nel comunicato stampa di oggi 18 marzo, “comunica di aver presentato domanda a Borsa Italiana S.p.A. per l’ammissione alla quotazione delle proprie azioni ordinarie sul Mercato Telematico Azionario (MTA) e gestito da Borsa Italiana”.
L’offerta potrebbe essere avviata nel mese di aprile 2019, se arriveranno le autorizzazioni da parte di Borsa Italiana e Consob.
L’azienda italiana Nexi fornisce alle banche, società private e pubbliche amministrazioni infrastrutture per i pagamenti digitali. Nel 2018 Nexi era stata oggetto di una riorganizzazione societaria che aveva previsto la separazione delle attività legate ai pagamenti digitali, dai servizi puramente di natura bancaria. La strategia espansiva di Nexi ora continua con la quotazione della società alla Borsa di Milano.
Il flottante richiesto ai fini della quotazione in Borsa sarà realizzato attraverso un’offerta privata riservata a investitori qualificati in Italia e investitori istituzionali all’estero.
L’offerta comprenderà due tipi di azioni:
Tale offerta è stata così predisposta per soddisfare i requisiti minimi richiesti da Borsa Italiana per la quotazione.
Altri particolari sulla struttura dell’offerta saranno comunicati pochi gironi prima dell’avvio dell’offerta. Nexi prevede anche la “concessione di un’opzione greenshoe”.
L’aumento di capitale previsto per la quotazione di Nexi in Borsa, sarà utilizzato per ridurre l’indebitamento finanziario del gruppo, allo scopo di raggiungere entro la fine del 2019 un indebitamento finanziario netto ed EBITDA normalizzato compreso tra 3 e 3,5 volte.
Nexi sta anche stipulando un nuovo contratto di finanziamento condizionato al completamento dell’offerta, allo scopo di rifinanziare a condizioni migliori una parte dell’indebitamento in essere post quotazione.
Nexi prevede di realizzare una politica di distribuzione dei dividendi di medio-lungo periodo, con un dividend pay-out ratio target compreso tra il 20% e il 30% degli utili distribuibili.
Il dividendo terrà sempre conto dei limiti normativi, ma anche dell’indebitamento finanziario del gruppo e delle esigenze di investimento.
I primi dividendi, se distribuibili, faranno riferimento ai risultati dell’esercizio di bilancio che chiuderà al 31 dicembre 2019.
Le maggiori banche italiane e straniere sono coinvolte nell’offerta con vari ruoli.
Prima di concludere diamo uno sguardo all’andamento dell’indice FTSE MIB alla Borsa di Milano, di oggi 18 marzo.
Il FTSE MIB guadagna il +0,62% al momento della pubblicazione. Positivi anche gli altri indici di Piazza Affari, di cui qui presentiamo un riassunto:
Per saperne di più sugli indici FTSE, leggi la guida al FTSE MIB e agli indici FTSE.
In calo lo spread Btp Italia – Bunda a 10 anni, a 237 punti base. Il differenziale ritorna sui livelli di fine settembre 2018, una buona notizia per il debito pubblico italiano.
Leggi anche cosa ha scritto Moody’s nell’ultimo aggiornamento sul rating Italia.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.