La legge di bilancio arriva in Parlamento dopo la firma del Capo dello Stato. Ha ora inizio l'iter parlamentare della manovra finanziaria, che il Governo considera chiusa, ma che nei fatti è ancora piena di incognite.
Come promesso, ieri la manovra economica italiana per il 2019 è stata inviata al Capo dello Stato per la firma e ora giunge in Parlamento, dove i 108 articoli della legge di bilancio dovranno essere approvati. Tra il 29 e il 30 novembre è previsto l’arrivo del ddl alla Camera e lì ci sarà il primo vero banco di prova di una manovra finanziaria scritta in quindi giorni.
Tutto confermato? Reddito di cittadinanza e pensioni a quota 100 ci sono con i 16 miliardi di stanziamento necessari, ma quando e come effettivamente saranno applicate questo è ancora un mistero.
La manovra economica in Parlamento creerà divisioni con le opposizioni, questo è ovvio, ma anche all’interno della maggioranza tutti saranno sul chi va là pronti a bloccare la manovra se qualcuno “ci mette la manina”…
Che si voglia o no, l’Unione Europea e i mercati vengono prima di qualsiasi altra pretesa di “rispettare il patto con gli italiani” che hanno votato i due partiti al governo.
La UE potrebbe aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia, il cui effetto graverebbe sugli italiani come ulteriore esborso economico non previsto ed i mercati, in quel caso, subiranno ulteriori turbolenze indesiderate.
A Bruxelles la risposta dell’Italia deve giungere entro il 13 novembre, cosa scriverà il Governo? Probabilmente proverà a rassicurare con un contenimento del deficit, ma ciò vorrebbe solo dire far slittare la riforma delle pensioni e il reddito di cittadinanza a maggio 2019. Sì, perché le clausole sull’IVA vanno estinte per evitare un aumento, quei fondi non si possono toccare ed altri non ci sono.
Ieri si è celebrata la 94° Giornata Mondiale del Risparmio, il governatore della Banca d’Italia ha ricordato che, a causa dell’impennata dello spread Btp-Bund a 10 anni, l’Italia nel 2019 si ritroverà a dover pagare 5 miliardi di interessi in più ai sottoscrittori dei titoli di stato. Di conseguenza, il Governo dovrà trovare anche questi fondi a copertura degli interessi dovuti.
Conte parla dalle colonne del Corriere della Sera e difende il suo Governo dagli attacchi di quanti vorrebbero attribuire a questo governo la responsabilità sulla stagnazione del Pil degli ultimi tre mesi. Il premier Conte afferma: “è irragionevole e profondamente ingiusto. Gli effetti positivi delle nostre riforme si vedranno a partire dal 2019. La nostra rivoluzione è appena iniziata.”
La nostra manovra è responsabile ma espansiva, prosegue il premier, convinto che confrontandosi con la Commissione europea riuscirà a far comprendere e dimostrare la bontà della manovra economica italiana.
Il ministro dell’economia Giovanni Tria è convinto che bisogna fare deficit per combattere la “grande depressione”, come lui stesso l’ha definita.
Lo stesso ministro Tria sostiene che il deficit, alla fine, non sarà del 2,4% ma del 2%.
Le interpretazioni e le chiavi di lettura si sprecano e a quelle della maggioranza si aggiungono quelle dell’opposizione. L’ex ministro dell’economia Pier Carlo Padoan non è convinto della ricetta di Tria e afferma: “il deficit è deficit”.
All’interno dei partiti al governo si muovono due anime: quanti intendono procedere senza cambiare nulla e i dialoganti disposti, e rassegnati, a cambiare qualcosa della legge di bilancio.
Cambiare cosa? Il mantra è uno: cambiare le pensioni a quota 100 e il reddito di cittadinanza, le due voci di bilancio che pesano di più su questa manovra fatta di deficit per la crescita.
Su questi due punti il governo giallo-verde potrebbe dividersi alla Camera come al Senato, in particolare se qualcuno tentasse di far slittare il reddito di cittadinanza dopo la riforma delle pensioni.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.