Le borse europee si sono mosse in generale rialzo. L'andamento migliore è stato registrato dal Ftse 100 che, spinto dal netto deprezzamento della
Le borse europee si sono mosse in generale rialzo. L’andamento migliore è stato registrato dal Ftse 100 che, spinto dal netto deprezzamento della sterlina, ha guadagnato lo 0,60% per avvicinarsi nuovamente a quota 7500. Il Dax si è mosso in rialzo dello 0,50% e comincia a intravedere quota 12800. Tale andamento positivo deriva dai toni da colomba adottati da Draghi durante la conferenza stampa tenuta nella giornata di giovedì. L’ottimismo sulle piazze europee è seguito a una sessione asiatica ampiamente positiva. Tuttavia, lo Hang Seng ha chiuso in ribasso. L’esito delle elezioni nel Regno Unito ha, infatti, influito negativamente sui titoli britannici. Nel Regno Unito, la reazione positiva del Ftse 100 offre nuovamente un quadro fuorviante. Gli indici britannici più ampi si muovono, infatti, in modo vario. Lo Smallcap ha seguito il medesimo andamento del Ftse 250, mentre il Ftse 350 e lo All Share si sono mossi in rialzo. Negli Stati Uniti, dopo l’audizione di Comey, che pare non avere avuto alcun impatto sui mercati, le borse guadagnano.
Nel Regno Unito, concluse le elezioni anticipate, è tempo di trattative politiche, che potrebbero essere complicate dall’incerto destino della primo ministro May. Dopo avere indetto le elezioni anticipate ad aprile e aver visto evaporare un vantaggio di venti punti, May ha perso il suo capitale politico. La coalzione più ovvia sarebbe quella tra conservatori e liberaldemocratici, che riproporrebbe l’alleanza forgiata nelle elezioni del 2010. Un simile esito porterebbe a un approccio decisamente più moderato alla Brexit. Torna l’incertezza e l’avvio dei negoziati con l’UE, previsto per il 19 giugno, pare essere a rischio. Un ulteriore conseguenza delle elezioni riguarda il secondo referendum sull’indipendenza della Scozia. Alla luce dei risultati, con lo Snp che ha perso ben ventidue seggi, la consultazione popolare pare decisamente meno probabile.
I risultati sulla produzione del Regno Unito nel mese di aprile sono stati deludenti. Il dato principale sulla produzione industriale segna un miglioramento dalla contrazione dello 0,5% di marzo allo 0,2% di aprile. Tuttavia, la lettura è inferiore alla previsione media, che dava una crescita dello 0,7% mensile. Il dato annuo registra un declino dello 0,8%. Tale risultato è la prima lettura annua negativa in sei mesi e contrasta con l’espansione attesa allo 0,3%. La flessione di aprile segue la crescita dell’1,4% annuo osservata a marzo. I dati sulla produzione manifatturiera sono stati altrettanto deludenti: dopo il -0,6% mensile di marzo, il mese di aprile registra lo 0,2% mensile. Il dato è sicuramente superiore a quello di marzo, ma inferiore alle previsioni di crescita dello 0,8% mensile. Dopo l’incremento del 2,2% annuo a marzo, il dato annuo sulla produzione manifatturiera è rimasto invariato, ma inferiore allo 0,7% atteso. Al contempo, i dati sul commercio del Regno Unito evidenziano una netta diminuzione del disavanzo commerciale dai 3,9 miliardi di sterline di marzo ai 2,1 miliardi di sterline di aprile.
Nowotny, membro della Bce, ha dichiarato di aspettarsi che le discussioni sulla progressiva conclusione della politica espansiva verranno avviate durante l’estate. A ogni modo, il rischio di diminuzione dell’inflazione rimane elevato. Le dichiarazioni di Nowotny echeggiano quanto affermato da Draghi, quando ha dichiarato che, durante la riunione di ieri, la Bce non ha discusso della progressiva conclusione delle misure espansive, apportando soltanto minime variazioni alle indicazione sulle politiche future. Tuttavia, ciò non esclude un progressivo mutamento della politica monetaria all’inizio del prossimo anno.