Amazon alla conquista pacifica dell'Italia, presto anche del Sud. 5.500 posti di lavoro in 10 anni. Ecco le prospettive di sviluppo dell'Italia digitale.
Secondo il recente rapporto “E-commerce in Italia 2019” della Casaleggio Associati, l’e-commerce in Italia è tra i settori economici con le maggiori potenzialità di crescita.
Una crescita che anche nel 2018 è stata del 18%, quindi a due cifre, e che nonostante ciò è ancora lontana dai risultati di altri paesi europei, in particolare nord europei.
L’Italia del web, quindi, è un paese da “conquistare” e grandi società come Amazon, Zalando, Booking ed Expedia lo hanno capito molti anni fa. Amazon, ad esempio, lo ha capito nel 2010 quando aprì il suo primo centro di smistamento a Castel San Giovanni in provincia di Piacenza.
Una conquista pacifica e che, come fa notare Teleborsa, solo grazie ad Amazon ha creato 5.500 posti di lavoro tra il nord e il centro del paese.
Ma non è tutto, perché Amazon, dopo i centri aperti in provincia di Milano, Monza, Torino e Bergamo, prossimamente aprirà un altro centro di smistamento ad Arzano, in provincia di Napoli. Quest’ultimo sarà il primo del Sud Italia, ma a questo punto è facile predire che non sarà l’unico, solo il primo.
Lo scorso anno Amazon Italia ha cambiato il suo manager, il francese Francois Nuyts, il quale gestiva Spagna e Italia insieme. Ora Bezos ha deciso di dare ad Amazon Italia un suo manager dedicato, è una donna italiana e si chiama Mariangela Marseglia, a lei è stato affidato il futuro di Amazon nel nostro paese.
L’obiettivo è chiaro, espandersi dove c’è mercato in fase di espansione e con prospettive promettenti.
L’Italia solo da alcuni anni si è dotata di una vera Agenda Digitale, per certi versi siamo ancora in una fase di alfabetizzazione, con aziende pioniere da decenni e con altre che solo negli ultimi anni si stanno convertendo o prendendo consapevolezza.
Vanno in questa direzione, ad esempio, i Voucher 4.0 che UnionCamere ha confermato anche per quest’anno con una dotazione economica pari a 15,5 milioni di euro e destinati alla digitalizzazione delle micro e medie imprese.
L’obiettivo è di fornire risorse economiche alle aziende affinché possano acquistare software, tecnologia e consulenze.
Di recente Amazon ha ricevuto una visita da parte della Guardia di Finanza, inviata dal Garante per la concorrenza, secondo il quale la società avrebbe messo in pratica comportamenti che abusano della sua posizione dominante.
L’Unione Europea su questo è intervenuta rivedendo la legislazione che regola il rapporto tra marketplace e piattaforme e singole aziende, dice il rapporto della Casaleggio Associati.
Le norme impongono ai grandi marketplace di dare spiegazione del perché un account business viene sospeso, e di informare per tempo circa le modifiche ai termini e condizioni.
Infatti, in Europa, sono molte le aziende che vendono attraverso i grandi marketplace e il 50% di esse ha dichiarato di aver avuto problemi.
Italia terra di conquista anche nel web quindi, tralasciamo la riflessione sul perché ci stiamo lasciando conquistare anche in questo settore, perché anche Aliexpress ha annunciato di voler investire in Italia.
Aliexpress è l’e-commerce cinese del gruppo Alibaba, il quale vende direttamente dal produttore al consumatore. L’obiettivo di Aliexpress è fare lo stesso in Italia con il nostro Made in Italy, cioè invitare le botteghe italiane, quelle che producono il Fatto in Italia, ad aprire un negozio online sulla futura piattaforma Aliexpress Italia, così da vendere direttamente i propri prodotti in tutto il mondo.
Il modello sarà lo stesso di Aliexpress Cina, il quale vende in tutto il mondo: Italia compresa.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.