Il cambio euro dollaro torna a sfiorare 1,0970 mentre il dollaro americano si riprende in vista dei dati NFP statunitensi di marzo e del discorso di Powell alla FED.
Il prezzo dell’euro dollaro sta correggendo fino ad oscillare in prima mattinata sotto il livello psicologico 1,1000, per poi ritornare sopra di esso durante la piena sessione europea di venerdì, dopo aver toccato un massimo di sei mesi a 1,1145 il giorno precedente. Il fiber ritraccia mentre il dollaro americano rimbalza, sostenuto da un recupero tecnico dopo la svendita dovuta ai dazi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Inoltre, gli investitori si preparano per i dati mensili Nonfarm Payrolls (NFP) di marzo e per il discorso di Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, previsto per la sessione nordamericana.
Il future del dollaro americano (indice DXY), che misura il valore del biglietto verde rispetto alle principali valute, è rimbalzato fino ad arrivare a circa 102,60, tornando sui suoi passi dopo aver toccato il minimo di sei mesi di circa 101,25. Gli economisti si aspettano che l’economia statunitense abbia aggiunto 135.000 nuovi posti di lavoro a marzo, in calo rispetto ai 151.000 unità a febbraio. Sebbene il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere stabile al 4,1%, i guadagni orari medi sono previsti in aumento del 3,9% anno su anno, un ritmo inferiore rispetto al 4% di febbraio.
Anche se i dati NFP non dovrebbero avere un impatto radicale sulle aspettative di politica monetaria della FED, gli investitori stanno monitorando attentamente l’evoluzione del mercato del lavoro, in particolare alla luce delle incertezze derivanti dai dazi. L’inflazione più alta e il rallentamento economico causato dalle politiche tariffarie potrebbero spingere la FED a ridurre i tassi di interesse, con una probabilità crescente di un taglio dei tassi già a giugno, secondo lo strumento FedWatch. La probabilità di mantenere i tassi al livello attuale del 4,25%-4,50% è scesa al 61,6%, rispetto all’81,5% della settimana precedente.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,1053, in rialzo dello 0,03% e sul punto di consolidarsi sopra il livello annuale 1,1025 che segnerebbe la continuazione del movimento LONG in atto da inizio febbraio. Confermata il consolidamento sopra 1,1025, i tori probabilmente cercheranno di capitalizzare il tutto e raggiungere almeno il livello annuale 1,1113.
Viceversa, una chiusura sotto 1,1025 ma soprattutto sotto il livello psicologico 1,1000 potrebbe portare l’euro dollaro ad iniziare una correzione SHORT, con il livello annuale 1,0955 e il livello chiave 1,0900 a fungere da principali obiettivi ribassisti.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.