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Investire nel lusso conviene oppure no? Ecco la via di mezzo

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Jun 20, 2023, 09:20 GMT+00:00

Investire nel lusso conviene oppure no? Una domanda a cui cerchiamo di dare una risposta, anche considerando la via di mezzo.

Investire nel lusso conviene

In questo articolo:

A seguito della riapertura delle attività dopo la pandemia, nel corso del 2021 il settore del lusso ha vissuto una fase di boom dovuta a vari fattori. Ne hanno beneficiato moltissimo i principali marchi del lusso europeo e mondiale, tra cui Lvmh che in Europa è diventata la prima società con una capitalizzazione da 500 miliardi di dollari.

Poi è arrivata l’inflazione, il rialzo dei tassi di interesse, quindi la guerra. Tutto nel 2022. La domanda che ci poniamo, quindi, è se al momento investire nel lusso conviene oppure non più.

Come sempre le campane sono due: una positiva e l’altra negativa. Tuttavia, qui forniremo anche la via di mezzo che potrebbe consentire agli investitori di diventare i prossimi azionisti di società italiane ed europee del lusso, capaci di resistere in ogni condizione.

Il settore del lusso fa il prezzo

Come spiegavamo nel precedente articolo dedicato al Moat Investing, le società del lusso hanno la capacità di dettare i prezzi in ogni condizione. Anche quando l’inflazione va su e l’economia non “gira” bene per tutti, il lusso può permettersi di alzare i prezzi.

Nonostante il pricing power di cui il lusso è capace, le vendite sono comunque legate all’interconnessione tra fattori economici e sociali di cui si deve tenere conto prima di investire nel lusso come in ogni altro settore.

Cosa influenza le vendite nel lusso: 2020-2025

Per capire cosa ha influenzato e cosa sta influenzando, e cosa influenzerà le vendite nel lusso a livello mondiale, proponiamo qui una breve cronistoria che guarda al passato, al presente e al futuro del settore.

2020: La pandemia chiude i negozi del lusso, chiusi in casa nessuno acquista gioielli, profumi, cosmetici e capi firmati. In questo periodo i titoli azionari del lusso sono caduti ai minimi storici.

2021: Le riaperture delle attività e la possibilità di uscire di casa spinge le persone ad acquistare, prodotti del lusso compresi. Le persone con le maggiori ricchezze acquistano il lusso come compensazione psicologica per le privazioni assorbite durante il periodo di lockdown. Inoltre, grazie ai maggiori ricavi derivati dagli investimenti finanziari (il 2021 è stato un anno da record nelle Borse), in Europa e in Nord America le persone più ricche hanno speso molto nel lusso. I titoli azionari del lusso sono saliti raggiungendo nuovi massimi storici.

2022: L’inflazione galoppa molto più che nel 2021, le banche centrali intervengono e alzano i tassi di interesse. La guerra in Ucraina e la crisi energetica temuta spingono gli analisti a vedere una recessione in arrivo, il lusso comincia a risentirne. A ciò bisogna aggiungere l’assenza dei cinesi ancora impossibilitati a viaggiare.

2023: Il governo cinese libera i cinesi a inizio anno e sono ora liberi di viaggiare, ma ci vorranno circa 6 mesi perché i viaggi all’estero possano riprendere a causa dei visti e passaporti da richiedere o rinnovare, e per via delle tratte aeree da ristabilire tra Cina e resto del mondo. Nel frattempo il lusso in Nord America e in Europa ha rallentato.

2024-2025: I cinesi torneranno in Europa spendendo anche nei negozi di lusso e torneranno a guidare la domanda, o a garantirne un acquisto sostenuto. Tuttavia, le incognite sull’economia sono ancora presenti. L’evoluzione della guerra in Ucraina non viene sottovalutata dai mercati. A ciò bisogna aggiungere le tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina che non giovano agli investimenti: un punto di equilibrio nelle relazioni diplomatiche potrebbe alleviare i timori di una escalation.

Si tenga presenta anche, che l’espansione dei margini di profitto delle società del lusso sono stati limitati dall’aumento dei costi per l’affitto dei negozi e dall’aumento dei salari per il personale, oltre all’aumento delle spese per marketing e comunicazione.

Investire nel lusso: profumi e cura della persona

Ci sono un paio di prodotti, però, che stanno vivendo una costante fase di espansione e sono i profumi e tutti quei prodotti legati alla cura della persona, tra cui i cosmetici.

Secondo i dati di Abrdn diffusi da MilanoFinanza, solo in Europa, il mercato dei profumi, trucchi e prodotti per la cura della persona è già cresciuto del 16% da inizio 2023. In termini di volumi il mercato europeo vale 80 miliardi di euro.

Ma è l’Asia che la farà da padrona, con una crescita prevista che passerà dai 5,7 miliardi di euro del 2021 ai 14,75 miliardi di euro entro il 2028 (ovviamente è una stima).

Più in generale, per la bellezza, si passerà da una spesa di 483 miliardi di dollari del 2020 a 716 miliardi di dollari nel 2025, secondo MilanoFinanza.

Investire nel lusso: dove puntare gli occhi?

Se le grandi società del lusso sono cresciute raggiungendo il loro fair value o andando anche oltre, dietro le quinte ci sono altre aziende del lusso che non hanno subito una così forte valutazione.

Parliamo di quelle industrie che lavorano per i grandi marchi, che spesso producono i profumi, i trucchi e i prodotti per la cura della persona, ma che sono poco visibili perché legati da contratti con una clausola di assoluta riservatezza.

Per cui tali società, pur essendo quelle che “producono il lusso”, non possono rendere sempre noto per chi lavorano e i loro titoli azionari quotati restano poco valorizzati.

Prendiamo come esempio G.M. Leather, una società quotata su Euronext Growth Milan, e produttore di pelli. La società ha sottoscritto un accordo commerciale con Salvatore Ferragamo per la fornitura di pelli di alta qualità che saranno utilizzate dal marchio per produrre i suoi articoli di pelletteria di lusso.

Altre due società che negli Stati Uniti viaggiano a sconto sono Capri Holdings (CPRI) con price target a 50,35 USD e Tapestry (TPR) con price target a 50,07 USD.

Tornando in Europa e soffermandoci ai profumi di lusso, in Francia troviamo Interparfums (ITP) quotata alla Borsa di Parigi. La società ha stipulato accordi riservati con grandi marchi dei profumi di lusso e con celebrità. Secondo MilanoFinanza la società transalpina ha sottoscritto accordi di licenza con Moncler, Lacoste e Dkny. Il target price di Interparfums è di 77,86€.

In Italia troviamo Intercos (ICOS), quotata su Borsa Italiana e legata a contratti con società esclusive dei cosmetici e dei trattamenti per la pelle delle società del settore tra le più grandi al mondo. L’azienda è presente con suoi stabilimenti e centri di ricerca in tutto il mondo, impiega 5500 dipendenti ed ha all’attivo 550 clienti. Il price target di Intercos è di 17,93€.

Conviene investire nel lusso oggi?

Secondo gli analisti di Morningstar la ripresa segnalata nel 2021 si è raffreddata nel corso del 2022 e anche nel 2023 mostra segnali di rallentamento. Guardando ai prossimi anni alcuni fattori condizioneranno il mercato del lusso in positivo e in negativo.

Mentre nei prossimi anni i clienti altospendenti di Europa e Nord America potrebbero restare condizionati dall’incertezza economica e le imprese del settore essere condizionate da una inflazione che resta elevata, in Asia le condizioni potrebbero rivelarsi più positive.

L’Asia è un mercato in ascesa, non in declino. Qui, in Asia, la Cina guida le vendite nel lusso. Il ritorno ai viaggi da parte dei cinesi ai livelli pre-pandemia in Europa già dal 2024, inoltre, apporterà un beneficio non secondario alle vendite dei prodotti di lusso. Infatti, i cinesi spendono all’estero i due terzi dei loro consumi nel lusso, secondo Morningstar.

In definitiva, investire nel lusso conviene se si scelgono le società che non hanno raggiunto il fair value, e quelle che sono capaci di aumentare le vendite nei mercati dove la domanda è più elevata.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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