Come investire nel litio, il metallo della transizione energetica, e quindi dell’automotive elettrico, ma anche della purificazione dell’aria.
Il litio è un metallo che conosciamo sin dall’anno 1800, ma la sua commercializzazione parte in modo sostenuto solo nel 1923, tuttavia il suo uso acquisisce un ruolo centrale nell’attuale economia globale con l’innovazione nel campo delle batterie agli ioni di litio che ne hanno fatto impennare il prezzo a partire dai primi anni del nuovo millennio.
Investire nel litio è quindi tornato ad essere un affare interessante per gli investitori del settore materie prime e qui vogliamo analizzare le sue prospettive in funzione di una potenziale aggiunta della materia prima al proprio portafoglio finanziario, ottica di diversificazione.
Il litio si utilizza sotto varie formule in molti settori industriali da un secolo.
Uno di questi settori è il vetro e ceramiche, dove si usa come componente nelle stoviglie o nel processo di produzione del vetro.
Nel campo dei grassi lubrificanti il litio è utilizzato come stearato di litio per realizzare sapone addensante per oli o come lubrificante generico.
Altro settore di impiego è la metallurgia, dove è ampiamente usato nella saldatura o brasatura grazie alla sua caratteristica di promuovere la fusione dei metalli durante il processo e grazie alla sua capacità di assorbire le impurità evitando la formazione degli ossidi. Importante anche il suo uso in lega litio-alluminio o con il rame, il cadmio e il manganese, il cui utilizzo è importante per il settore aerospaziale ad alte prestazioni.
Nell’elettronica è fondamentale il suo uso come ioni di litio per la produzione di batterie in vari campi tecnologici: smartphone, auto elettriche, accumulatori (UPS).
In medicina negli ultimi anni le ricerche hanno scoperto che piccolissime quantità di litio sono curative per la depressione e il disturbo bipolare dell’umore. Si usa in particolare il carbonato di litio e il citrato di litio. L’uso medico del litio, è bene precisare, presenta delle controindicazioni che ne richiedono un uso sotto strettissimo controllo medico.
Nella purificazione dell’aria si usa l’idrossido di litio e il perossido di litio per eliminare l’anidride carbonica a bordo dei sommergibili e a bordo delle navette spaziali abitate.
Nell’ottica si usa il litio per migliorare la qualità delle lenti focali dei telescopi o per creare ottiche specializzate del tipo UV vuoto.
Prima di proseguire la nostra guida all’investimento nel litio, è importante comprendere come viene calcolato il valore del litio, dal momento che le sue quotazioni non sono disponibili così facilmente su molte piattaforme.
Il prezzo del litio viene pubblicato a cadenza settimanale presso il London Metal Exchange (LME) e si basa sulle metriche e metodologie di calcolo sviluppate dalla società indipendente Fastmarkets.
Il prezzo del litio idrossido monoidrato si basa su vari “pesi” che comprendono un minimo del 56,5% di LIOH2O usato nelle batterie, il prezzo spot CIF Cina, Giappone e Corea del Sud.
La quotazione aggiornata viene pubblicata ogni giovedì in valuta dollaro USA con valutazioni riferite al chilogrammo.
Si tenga presente, inoltre, che il calcolo del prezzo del litio presenta una metodologia in evoluzione. Fino al 2016, infatti, il 65% del suo “peso” si basava sui tradizionali settori d’impiego come il vetro, la ceramica, la purificazione dell’aria. Ma il boom delle batterie agli ioni di lito a partire dal 2007 ha cambiato i pesi, con quest’ultimo settore dato come predominante entro il 2026: il 65% del litio prodotto sarà indirizzato verso il mercato delle batterie.
La Borsa dei metalli di Londra (LME) ha sviluppato un nuovo future per consentire agli investitori e alle industrie del settore di esporsi su questo metallo.
Il nuovo strumento finanziario si chiama LME lithium futures contract, il cui valore sarà legato al prezzo del LME Lithium Hydroxide CIF (Fastmarkets MB) di cui abbiamo spiegato in estrema sintesi la metodologia di calcolo in precedenza. Questo future è atteso per il primo semestre del 2021 (H1 2021).
Per investire nel litio esistono in particolare tre strade che l’investitore può intraprendere:
Molte sono le società quotate che operano nel settore produttivo di questo metallo, alcune di esse operano come estrattori del litio o impegnati nel processo di conversione per i vari settori industriali di impiego, altre società sono invece gli utilizzatori dei prodotti finiti. Quest’ultimo è il caso, ad esempio, di Tesla Inc. (TLSA).
Di seguito un elenco non esaustivo di società quotate in borsa strettamente legate al litio.
Gli investitori interessati troveranno utile seguire anche alcuni indici che tracciano l’andamento del mercato del litio.
Questi indici sono:
Gli indici appena elencati tracciano le performance delle maggiori e più liquide società quotate attive: nell’esplorazione; nel mining; nella produzione del litio per le batterie. Gli indici sono calcolati come indici a rendimento totale rispettivamente in EUR o USD e rettificati semestralmente.
Dagli indici rappresentativi del mercato del litio ne derivano gli ETF, sui quali l’investitore trova modo di esporsi per investire nel litio come materia prima.
Uno di questi è il Global X Lithium & Battery Tech ETF (LIT), il quale replica l’andamento dell’indice Solactive Global Lithium elencato sopra, nella versione in valuta dollaro. L’ETF fornisce quindi una esposizione all’intero settore impegnato dall’estrazione alla produzione del litio. L’ETF ha un Morningstar Rating di 4 stelle (al 31 dicembre 2020).
La Cina (41,1%) è il mercato più rappresentato nell’indice in questione, seguita dagli Stati Uniti (22,6%), e quindi dalla Corea del Sud (12%) e ancora dal Giappone (7,1%), dall’Australia (6,1%) e dal Cile (4,8%), più alcune altre ancora.
Il litio, come anche il platino di cui abbiamo scritto di recente in una guida dedicata, e il cobalto, sono considerati i metalli della transizione energetica perché il loro utilizzo è fondamentale per la produzione di batterie speciali per le auto elettriche, o anche per la produzione di celle a combustibile.
Ecco perché l’investitore particolarmente esposto nel settore dei metalli ferrosi e non ferrosi, dovrebbe prendere in considerazione di investire nel litio, come sugli altri metalli della transizione energetica.
E, aggiungiamo, non dovrebbe disdegnare neppure di considerare l’idrogeno.
Alcuni stati come il Regno Unito intendono, tra la fine di questo decennio e l’inizio del prossimo, porre fine alla commercializzazione delle auto a combustibile fossile per puntare su altri combustibili e sull’elettrico. Se così sarà, di litio ne servirà davvero tanto e la domanda farà aumentare il suo valore.
I data center al tempo della società digitale diventano centrali per la conservazione dei dati e delle informazioni e devono essere dotati di sistemi di approvvigionamento energetico ausiliari (UPS). Si punta sempre più sulle batterie agli ioni di litio perché più compatte e più leggere da trasportare, oltre ad essere più capienti ed efficienti in termini di conservazione dell’energia elettrica.
Probabilmente questi due sviluppi possono bastare per comprendere il futuro del litio nella nostra economia mondiale.
Investire nel litio come metallo e materia prima, apre l’investitore alla conoscenza trasversale di alcuni altri settori che è importante conoscere. A partire dalla smart mobility il cui sviluppo nel prossimo decennio è quasi scontato.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.