L'enorme multinazionale Google vede opportunità anche nella sfera delle criptovalute e della blockchain.
Cosa confermata anche dal fatto che voleva assumere il creatore di Ethereum, Vitalik Buterin. L’uomo in questione è uno dei personaggi più famosi del settore. Buterin ha deciso di chiedere alla comunità su Twitter se deve accettare l’offerta del gigante americano dell’industria informatica.
L’offerta è anche più interessante di quanto appare in un primo momento. Prima di spiegare quanto c’è alla base di questa affermazione però è meglio ripercorrere le informazioni a riguardo che sono pubblicamente disponibili.
Nel suo tweet originale, Vitalik non ha nascosto il nome del reclutatore, l’indirizzo email o l’immagine del profilo. Era una breve email, e una parte di essa era fuori dallo screenshot che ha postato. Il testo tradotto è: “Spero che tu stia bene e ti stia godendo il fine settimana” e nella riga sottostante “Google ha senso per te ora o nel prossimo futuro”. Il tweet è stato poi eliminato, forse per via di preoccupazioni a riguardo della privacy del reclutatore dovute alla mancata censura dello screenshot.
In ogni caso, solo il 41% dei partecipanti al sondaggio s’è mostrato favorevole alla proposta ricevuta da Buterin. Sarebbe molto sorprendente questa offerta venga accettata. In particolare perché Ethereum è in rapido e dinamico sviluppo e resta tra le criptovalute più promettenti (secondo molti il più promettente) e quindi offre grandi opportunità al suo fondatore. Tuttavia, se questa proposta dovesse venir accettata le conseguenze sul prezzo dell’ETH sarebbero tutto tranne chie lievi. Questo perché Vitalik è una sorta di frontman dell’Ethereum, una guida per la sua comunità. Segui la nostra guida per l’acquisto della criptovaluta fondata da Vitalik, Ethereum.
Recentemente, tuttavia, la Google non ha palesato un atteggiamento positivo nei confronti delle criptovalute e degli ICO. In particolare, ha deciso di impedire l’accesso alle pubblicità sulla sua piattaforma AdWords. Nel corso dello stesso mese, tuttavia, è emersa la notizia che Google è al lavoro ad una propria blockchain. Il suo obiettivo è offrire servizi cloud e transazionali.
La blockchain è ben adatta a migliorare la sicurezza delle soluzioni esistenti offerte come ad esempio Google Drive. Quindi sarebbe sensato aspettarsi che il fondatore di Ethereum fosse desiderato come responsabile dello sviluppo di un progetto di questo genere. Inoltre, la multinazionale in questione ha investito in diverse altre soluzioni basate sulla blockchain, come Ripple, LedgerX o Veem. Insomma, la Google ha mostrato profondo interesse nel settore e non senza buon motivo.
La Google infatti, come la Facebook (che ha creato un proprio team dedicato allo sviluppo blockchain, per non parlare del fatto si sia gia’ iniziato a parlare del progetto di una propria criptovaluta) è un’azienda che ha la possiblità di rendere una criptovaluta mainstream. Anzi, forse la Google, grazie alla sua indubitabile influenza sul mercato smartphone è anche più avvantaggiata della Facebook stessa. Infatti questa azienda ha una serie di possibilità uniche offerte dal controllo di un intero ecosistema di sistemi operativi e servizi in cui potrebbe integrare la blockchain.
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Infatti la Google potrebbe non soltanto integrare l’autenticazione blockchain con i propri servizi o archiviazione per i dati più sensibili, passo decisamente vantaggioso visti i recenti scandali con al centro Facebook. Sarebbe possibile anche integrare un portafoglio direttamente nel sistema operativo Android, teoricamente anche un full node o perfino formulare requisiti di hardware apposito per garantire efficienza e sicurezza. Rendendo così tutti gli smartphone android futuri un qualcosa di simile a quanto progettato dalla Huawei, Sirin Labs o HTC. Un simile scenario renderebbe l’adozione di massa decisamente più rapida.
Adrian Zmudzinski è un giovane appassionato di tecnologia ed informatica specializzato nell’analisi di token e criptovalute. Si è interessato al Bitcoin nel 2009 e successivamente al settore delle criptovalute ancora nascente.