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G20: Tregua tra USA e Cina. Niente accordo sul clima, sì a migranti e commercio

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Fabio Carbone
Aggiornato: Dec 2, 2018, 10:43 GMT+00:00

Il G20 di Buenos Aires, dei compromessi e dei distinguo, è terminato in Argentina con qualche sospiro di sollievo sulla guerra commerciale tra USA e Cina. Leggi l'aggiornamento.

G20 Buenos Aires

Il G20 di Buenos Aires è partito con le peggiori premesse. Annullato il bilaterale Trump – Putin a causa della crisi diplomatica in Ucraina (membro della NATO); la Cancelliera Angela Merkel è giunta con un giorno di ritardo a causa di un atterraggio di emergenza del suo aereo presidenziale; le minacce di Trump di non firmare l’accordo finale se gli altri stati non avessero assecondato le sue richieste.

La conclusione del G20 sancisce una tregua nella guerra commerciale tra USA e Cina di 90 giorni. Il faccia a faccia tra Donald Trump e Xi Jiping di ieri sera è servito sbloccare la situazione, riaprendo i negoziati tra le due super potenze mondiali. Dal primo gennaio prossimo, quindi, non dovrebbero esserci nuovi dazi sull’import di nuove merci tra i due paesi. Una buona notizia che avrà riflessi positivi sull’economia mondiale, anche se tutti potranno tirare un sospiro di sollievo solo quando si arriverà a un armistizio e a una pace commerciale definitiva.

Ci saranno altri incontri ufficiali tra Trump e Xi Jiping, ma essi avverranno in un momento appropriato, lo ha riferito il consigliere di stato e ministro degli esteri cinese Wang Yi.

Accordo sul commercio ed i migranti al G20

Sul commercio ed i migranti c’è accordo tra le 20 maggiori potenze mondiali.

L’agenzia di stampa italiana ANSA, ha letto il comunicato finale in cui si sottolinea positivamente la crescita economica globale, “anche se sempre meno equilibrata tra i paesi”. Allo stesso tempo si fa notare come i rischi preannunciati in precedenti incontri internazionali dedicati all’economia si sono parzialmente materializzati, in particolare alcune vulnerabilità finanziarie.

Gli stati del G20 si impegnano a rafforzare, con tutti gli strumenti politici a loro disposizione, la crescita economica, “sostenibile, equilibrata e inclusiva per salvaguardare i rischi di ribasso”.

Nessun accordo unanime sul clima al G20

Per quanto riguarda il clima, nella nota congiunta si rileva come non ci sia accordo unanime sul clima. Gli Stati Uniti di Donald Trump ribadiscono la linea espressa durante i precedenti incontri internazionali, essi usciranno dall’accordo di Parigi del 2015.

Gli altri stati confermano l’impegno a proseguire per la strada considerata “irreversibile”. Ciascuno stato attuerà l’accordo di Parigi sul clima nel rispetto delle differenze esistenti tra Stato e Stato.

Non ci saranno gli USA alla Cop24 in Polonia che inizierà i lavori lunedì 3 dicembre e si protrarranno fino al 14 dicembre, alla presenza di 30 mila delegati provenienti da ogni parte del mondo.

Se Parigi 2015 è stato l’anno degli impegni presi sulla carta, Katovice 2018 è l’anno della concretezza. Gli stati dovranno stilare una roadmap di attuazione di quanto sottoscritto a Parigi.

Tre i pilastri principali dell’accordo operativo:

  1. Adozione delle linee guida per rendere operativo l’Accordo di Parigi;
  2. Riduzione delle emissioni di gas serra e CO2 entro il 2020;
  3. Sostegno finanziario ai paesi poveri per sostenere la loro riduzione di emissione di sostanze nocive nell’ambiente.

Cina sostiene un secondo incontro Kim – Trump

Tra gennaio e febbraio prossimi, Donald Trump e Kim Jong potrebbero incontrarsi per rafforzare il disarmo del piccolo paese asiatico. Lo stesso Trump riferisce che si stanno valutando tre possibili scenari di incontro.

La Cina, che si mostra pubblicamente come “paciere” tra USA e Corea del Nord, mostra in realtà la sua influenza sull’area sostenendo gli sforzi per un ulteriore summit tra i due Paesi. Lo ha riferito il ministro degli esteri Wang Yi, durante la conferenza stampa al termine del bilaterale USA – Cina.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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