Il cambio euro dollaro affronta duramente il livello psicologico 1,0500, poiché le prospettive del dollaro americano sono incerte.
Il prezzo dell’euro dollaro lotta per superare la resistenza psicologica 1,0500 durante la sessione nordamericana di lunedì, oscillando in un range stretto. Il fiber sta affrontando difficoltà a mantenere il suo rialzo, con gli investitori focalizzati sulle possibili implicazioni dei dazi proposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump sull’Eurozona. Questi dazi potrebbero influire notevolmente sulle dinamiche economiche globali e sulle prospettive della moneta unica europea.
Venerdì scorso, il presidente Trump ha annunciato che intende imporre tariffe sulle automobili importate, con l’entrata in vigore prevista per il 2 aprile. Questa mossa prevede anche tariffe reciproche da parte dei principali partner commerciali. Le previsioni indicano che le economie più impattate sarebbero la Germania, il Giappone e la Corea del Sud, che sono tra i maggiori esportatori di auto negli Stati Uniti. Nel 2023, la Germania ha esportato veicoli per un valore di 24,3 miliardi di dollari verso gli Stati Uniti, segnando una notevole esposizione alle potenziali nuove tariffe.
Nel fine settimana il responsabile delle politiche della Banca Centrale Europea e governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha affermato che l’effetto dei dazi statunitensi sull’inflazione nell’Eurozona sarebbe stato “limitato, se non leggermente negativo“. Panetta ha sottolineato che eventuali perdite per l’EURO, dovute all’imposizione di dazi e ritorsioni da parte dell’Europa, potrebbero essere mitigate da un rallentamento globale e dal dumping dei beni cinesi sul mercato europeo.
Nel frattempo, l’euro dollaro si trova sotto pressione per estendere i guadagni della scorsa settimana, mentre il dollaro americano si stabilizza vicino al minimo di due mesi, con il future del dollaro americano che si è avvicinato a 106,80 dopo una forte svendita del venerdì precedente, causata da dati deludenti sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, che sono calate dello 0,9% a gennaio.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,0473, in ribasso dello 0,17% ma ancora sopra il livello annuale 1,0446 che suggerisce la volontà dei tori di cercare il consolidamento della posizione LONG poiché permetterebbe al fiber di avere la forza necessaria per raggiungere il livello annuale 1,0540, ma solamente a seguito di una chiusura sopra il livello psicologico 1,0500.
Al ribasso, l’euro dollaro inizierà a subire la pressione SHORT a seguito di una chiusura sotto il livello annuale 1,0446 con il livello chiave 1,0400 e il livello annuale 1,0331 che rappresentano i due obiettivi ribassisti principali.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.