Il Rame (HG) nei prossimi anni servirà nell'automotive elettrico, telecomunicazioni (5G) e come battericida negli ospedali. Riflessioni d'investimento.
L’opinione pubblica ha preso consapevolezza che la pandemia da nuovo coronavirus si poteva affrontare diversamente e che ci siamo fatti trovare impreparati per aver sottovalutato il problema che Organizzazione mondiale della sanità e esperti lanciavano già da alcuni anni. Insomma, una catastrofe annunciata ma relegata a trafiletti da ultima pagina dei quotidiani.
Non possiamo e non vogliamo affrontare qui l’argomento (si rimanda alla lettura di ‘COVID-19 e la prossima pandemia’, de Il Tascabile), vogliamo invece guardare al rame (HG) come futura presenza nel settore degli utensili e strumenti sanitari e una maggiore presenza nelle comunicazioni e automotive. Tre ambiti che nel prossimo, molto prossimo futuro, potrebbero far elevare non poco il prezzo del rame (HG).
Vediamo il perché.
Il rame è un metallo battericida. Negli anni ‘80 dello scorso secolo ne veniva già suggerito l’utilizzato in ambito sanitario dalla microbiologa americana Phyllis J. Kuhn, che ha poi aperto con altri la Kuhn Copper Solutions dedita alla produzione di dispositivi sanitari contenenti rame: ha anche prodotto una mascherina chirurgica con tessuto a base di rame.
Una recente ricerca pubblicata su Applied and Environmental Microbiology, sostiene che creare letti d’ospedale in lega di rame (esempio rame-alluminio) abbatte del 95% la carica batterica che si posa su di essi.
Una soluzione che andrebbe applicata in particolare nei letti delle terapie intensive dove sono allettati i pazienti più gravi e di conseguenza più fragili e aggredibili dalle infezioni.
Ogni anno, solo negli USA, le infezioni batteriche contratte negli ospedali uccidono 100mila persone; si comprende come il trovare una soluzione sia indispensabile e il rame (HG) è questa soluzione.
La realizzazione di corrimano, maniglie, ed altri elementi da usare in ambito ospedaliero (o anche Rsa) con leghe leggere e resistenti contenenti quantità sufficienti di rame, potrebbero essere prese in considerazione nei prossimi anni.
La rete 5G è in fase di espansione a livello mondiale. In Italia il 5G è presente in alcune aree delle città più grandi, ma nei prossimi anni è destinata a coprire tutto il territorio italiano.
Anche la digitalizzazione più in generale richiederà l’uso di apparati elettronici e servirà il rame tra gli altri metalli, per costruire gli apparati.
I veicoli elettrici sono il presente e ancor più il futuro della mobilità. L’uso del rame nell’automotive aumenterà sensibilmente perché le auto elettriche sostituiranno, nei prossimi 15 – 20 anni, le auto diesel (nel quale non s’investe più) e quelle a benzina. Le auto elettriche faranno aumentare la richiesta di rame del 10% entro il 2030 (fonte, Cnbc).
Le rinnovabili devono sostenere la transizione energetica. Eni, nell’ambito del suo piano 2050, ha acquisito tre impianti eolici da costruire in Puglia (35 MW).
Nella visione di futuro del presidente del Consiglio Giuseppe Conte c’è la mobilità ferroviaria. Il suo obiettivo è ampliare l’alta velocità fino ad estenderla a Genova, potenziare le linee ferroviarie del Centro Italia e creare nuove linee veloci che collegano la Calabria alla Puglia (Reggio Calabria – Taranto), potenziare le linee ferroviarie della Sicilia.
Anche in questo caso servirà molto rame.
Gli analisti di Bank of America prevedono il prezzo per tonnellata del rame (HG) a 6.250 USD nel 2021 con un aumento del +4%.
Secondo Eurasia Group, poi, il decennio che si è aperto davanti a noi prevede un incremento nella domanda di rame del +2,5% per un consumo del metallo pari a circa 30 milioni di tonnellate entro il 2030.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.