Inflazione USA ancora ai massimi storici come non accadeva da 40 anni. Ora la Fed potrebbe alzare 7 volte i tassi d’interesse nel 2022.
Si dice che i dati sull’inflazione USA pubblicati ieri siano sopra le attese. Il Dipartimento del lavoro ha pubblicato i dati dell’indice dei prezzi al consumo (CPI), e sono balzati a gennaio del +7,5% su base annua. Gli economisti attendevano il 7,3%, ma forse la loro era piuttosto una speranza e non una previsione.
Inflazione USA da record, ancora una volta da 40 anni a questa parte, e ora c’è chi teme che Jerome Powell userà la “manopola” dei tassi di interesse anche per 7 volte.
7 aumenti dei tassi di interesse sul bigliettone verde americano.
A dirlo è Nathan Sheets, capo economista di Citi Research. Questi alla Cnbc ha detto che questi dati sono “un pugno nello stomaco per Jerome Powell e per i suoi colleghi”.
A ben guardare l’andamento delle borse statunitensi, pare un pugno nello stomaco anche per gli azionisti e gli investitori di breve e medio periodo.
“La loro narrativa è che con l’avanzare dell’anno dovremmo vedere l’inflazione iniziare a diminuire e a scendere. E non c’è stato nemmeno un accenno di questo nei dati di gennaio”, ha aggiunto Sheets alla Cnbc.
Ma anche l’inflazione su base mensile è più alta del previsto. Sia l’headline che il core CPI sono aumentati dello 0,6%, rispetto alle stime di un aumento dello 0,4% per entrambe gli indicatori.
Secondo Sheets, dobbiamo attenderci una Federal Reserve incrementalmente sempre più aggressiva.
“E penso che chiaramente dopo i dati sull’inflazione di oggi, 50 punti base per marzo devono essere sul tavolo”, ipotizza il capo economista di Citi Research. E nonostante questo aumento incisivo, potrebbe non essere sufficiente ha aggiunto.
Goldman Sachs ha subito reagito ai dati sull’inflazione USA di gennaio, affermando che adesso si aspetta che Jerome Powell e colleghi decidano per un aumento dei tassi di interesse di 25 punti per 7 volte consecutive.
Secondo gli analisti della banca degli investimenti statunitense, ad ogni riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) che si svolgerà nel corso del 2022, verrà deciso un innalzamento dei tassi di interesse per contrastare l’inflazione.
E tuttavia, anche gli analisti di Goldman Sachs ora prevedono un aumento a marzo da 50 punti.
“Il livello del tasso dei fondi sembra inappropriato e la combinazione di inflazione molto alta, crescita salariale alta e aspettative di inflazione a breve termine elevate, significa che le preoccupazioni di cadere in una spirale salari-prezzi merita di essere presa sul serio”, commentano gli analisti.
Anche Bank Of America (BAC) si aspetta 7 innalzamenti dei tassi di interesse nel 2022 e ulteriori quattro nel corso del 2023.
I record delle borse visti nella seconda metà del 2020 e nel corso del 2021 in misura minore, resteranno per un po’ lontani dai nostri orizzonti. Un po’ di short ETF sugli indici principali non guasterà.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.