L'immobiliare 2022 cosa riserva agli investitori? Data center, residenziale e magazzini sono in pole position per quanto riguarda le prestazioni.
Cosa aspettarsi dall’immobiliare 2022? Il settore ha luci e ombre, sfide e opportunità da cogliere ma non tanto in una società quotata in Borsa nello specifico, quanto nei vari sotto settori dell’immobiliare.
L’oramai onnipresente inflazione, infatti, nel 2022 creerà dei problemi al settore immobiliare, ma non proprio a tutto. Vediamo chi si salverà e chi invece dovrà difendersi.
Il residenziale viene visto dagli analisti di Schroders come il settore dell’immobiliare che beneficerà delle prestazioni migliori nel 2022, scrive il Financialounge.
Il residenziale non è esposto all’inflazione da costi e beneficia di una domanda costante.
Qui si fa notare che la domanda supera l’offerta e che l’aumento dei tassi di interesse andrà a soffocare ulteriormente l’offerta perché diventerà più costoso costruire abitazioni. I nuovi alloggi saranno accessibili, per tale motivo, a chi ha un costo del capitale più basso.
La digitalizzazione richiede l’espansione dei data center, e questi ultimi sono alloggiati all’interno di strutture immobiliari appositamente progettate. L’aumentata domanda di software in cloud e di altri servizi digitali, favorirà la costruzione e il leasing di questo tipo di immobili in molte parti del mondo.
Il commercio elettronico ha fame di magazzini, servono allo stoccaggio delle merci e alla logistica per la distribuzione. Secondo gli analisti resta una domanda insoddisfatta, inoltre i magazzini per l’e-commerce rappresentano nell’immobiliare il 40% delle vendite di immobili. La carenza nell’offerta dei magazzini permette di tenere i prezzi alti e di poter scaricare eventuali costi sugli acquirenti.
Previsto in crescita nel 2022 anche il self-storage, cioè l’affitto di spazi per brevi e medi periodi dove collocare (di solito) mobili e altro materiale.
Essendoci un basso livello di offerta nel mercato immobiliare per questa tipologia di spazi, si prevede un pricing power che favorirà le imprese che praticano questo tipo di attività.
Il self-storage viene considerato per gli investitori una ottima copertura dall’inflazione.
Ad entrare in crisi nell’immobiliare 2022 potrebbero essere i centri commerciali. Questi sono legati alla vendita di beni discrezionali e una inflazione alta potrebbe penalizzarli per il calo di vendite, a cui si assocerebbe un innalzamento dei salari per i dipendenti (sempre a causa dell’inflazione).
I costruttori del residenziale sono esposti all’aumento dei prezzi dei materiali e all’aumento dei salari per i lavoratori. Essi saranno parzialmente in grado di trasferire i costi sui prezzi delle case, ma questo solo fino a quando i prezzi delle case non torneranno a livelli più moderati.
Infine il settore degli uffici sconvolto dalla pandemia. A tenere saranno soltanto gli uffici di elevata qualità e che rispondono alle mutate esigenze delle imprese.
Uffici desueti e che non rispondono alle esigenze della nuova normalità sono destinati a restare deserti. In generale resteranno deserti molti uffici per via di un lavoro che diventa meno legato al luogo fisico.
Il nuovo immobiliare si sposterà nel Metaverso, dove le riunioni saranno a metà strada tra il fisico e il virtuale. Non mancano già le prime richieste da parte di società che chiedono di replicare gli spazi fisici nel Metaverso.
Per l’investitore sarà utile considerare quanto segue. Così come siamo soliti dividere la storia del ‘900 tra periodo pre-bellico e post-bellico, presto faremo lo stesso indicando il periodo pre-pandemia e post-pandemia. Quanto viviamo sta imprimendo un cambiamento forte che va compreso e accolto.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.