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Grano duro, su materie prime agricole tempesta perfetta dei prezzi

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Sep 3, 2021, 07:01 GMT+00:00

Il grano duro vive un momento critico dal momento che sulle materie prime agricole si è abbattuta una tempesta perfetta che impatta i prezzi.

grano duro

Il cambiamento climatico che impatta sull’economia reale e si trasferisce anche ai mercati finanziari non è una fantasia o qualcosa di là da venire. Il grano duro ha raggiunto i 500 euro per tonnellata a Napoli e si è portato sotto i 500 euro per tonnellata su altre Borse merci come Foggia.

A livello internazionale, in Canada in particolare, il prezzo del grano duro potrebbe raffreddarsi ma negli Stati Uniti dopo l’uragano Ida l’ascesa prosegue.

Cosa è accaduto e cosa centra l’emergenza climatica? Lo spiega Riccardo Felicetti presidente dei Pastai di Unione italiana food all’Economia del Corriere.

Grano duro e prezzi alle stelle

Anzitutto da tre anni a questa parte è cresciuta la domanda mondiale di pasta ed è stata superata la produzione, proprio a causa degli elevati consumi e per una risposta non adeguata da parte della produzione.

Ma gli eventi climatici avversi si sono inseriti in questa situazione critica creando sconquasso e scompiglio.

In Canada la siccità ha danneggiato le colture e questa nazione rappresenta il grande punto di riferimento mondiale nella produzione di grano duro.

In Europa e in particolare in Francia, inondazioni continue hanno messo fuori gioco le piantagioni proprio nel momento della fioritura o della mietitura dei campi, con un effetto devastante sulla produzione.

La situazione in Italia

Per fortuna l’Italia produce il 70% del suo fabbisogno, ma per il 30% deve approvvigionarsi dall’estero e in particolare proprio dal Canada. Ne consegue che in una situazione di scarsità della materia prima, i prezzi salgono e intaccano anche i prezzi sulle piazze italiane.

La pasta in autunno

Ora l’allarme si potrebbe trasferire anche alla pasta fa notare Felicetti, sia in termini di carenza di pasta sugli scaffali nel prossimo autunno inverno, ma soprattutto in termini di costi della pasta.

L’allarme rosso era scattato già a giugno fa notare Felicetti e ora è sempre più rosso.

L’Italia, grazie alle scorte, sta mitigando per ora gli effetti dei prezzi sul costo della pasta allo scaffale, ma non è chiaro ancora per quanto questo sarà possibile perché nessuno vende la materia prima agricola con contratti di lungo periodo, si limitano a vendere l’oggi per oggi e questo non consente ai pastifici di creare ulteriore scorta.

Non la prima crisi

Felicetti fa notare che nel mondo del grano duro le crisi si presentano quasi con un ciclo “biblico”, ogni 7 anni. Le precedenti nel 2007 e nel 2014 e poi in questo 2021 pandemico.

Un settore abituato quindi alle criticità, ma che in questa nuova crisi ci vede i segnali di qualcosa di nuovo che potrebbe segnare un cambiamento al quale ci dovremo abituare in futuro.

L’emergenza climatica intacca anche la pasta sugli scaffali e non è detto che in futuro il suo prezzo resterà alla portata di tutti com’è stato fino ad ora.

Prezzo del frumento duro e fino in Italia

Secondo i dati dell’Ismea, al momento è Catania ad avere il prezzo più alto sul frumento duro con quotazioni che superano i 457 euro a tonnellata per quello fino e i 447 euro per quello Buono mercantile.

La piazza col prezzo più basso è Macerata dove il frumento duro costa 215 euro alla tonnellata nella versione Mercantile. Anche Perugia presenta un prezzo per la versione Buono mercantile basso a 218 euro alla tonnellata.

In generale i prezzi del frumento duro e dell’avena da giugno crescono in modo repentino, invece i cereali salgono ormai da ottobre 2020 con poche soste.

Qui tutti i prezzi delle materie prime agricole.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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