Dollaro USA (USD) in declino e renmimbi cinese (CNY) in ascesa. Siamo in presenza di un nuovo equilibrio mondiale? Forse un "travaso".
Non è la prima volta che si affronta il tema del declino del dollaro USA come riserva di valore, e neppure è la prima volta che si constata come il renmimbi cinese stia guadagnando terreno sul piano internazionale.
Il dollaro negli ultimi 22 anni, cioè dal 1999, sarebbe sceso del 12% come riserva di valore nelle banche centrali di tutto il mondo, ci racconta Milano Finanza. Un calo non fisiologico, quindi, ma che perdura da decenni.
Ciò che va compreso è se si tratta di un riequilibrio, nel senso che l’espansione dell’economia cinese naturalmente attira a sé gli interessi di banche, investitori ed imprese e crea una sorta di “travaso” del peso delle valute internazionali all’interno delle riserve detenute dalle banche centrali; oppure se siamo in presenza di un cambio storico molto più profondo.
In quest’ultimo caso potrebbe significare che gli Stati Uniti stanno esaurendo poco a poco la loro rilevanza sul piano internazionale… Ma è così?
Se da un lato le riserve di dollaro detenute dalle banche centrali è diminuita nel corso degli ultimi decenni, rappresentando solo il 59% ad inizio 2020 (il minimo degli ultimi 25 anni), gli scambi internazionali in valuta dollaro USA continuano a dominare la scena.
Infatti, il 90% delle transazioni operate in valuta estera riguarda il dollaro statunitense.
Anche le importazioni e le esportazioni tra nazioni che non coinvolgono gli Stati Uniti, la valuta di regolamento dei pagamenti prevalente è il dollaro USA.
Il renmimbi e il dollaro canadese, negli ultimi decenni hanno guadagnato maggiore spazio nei forzieri delle banche centrali e oggi rappresentano rispettivamente il 9% delle riserve (cadauno) scrive ancora Milano Finanza, mentre l’euro è rimasto sostanzialmente invariato al 20%.
Quindi un “travaso” a favore del renmimbi, ma anche del CAD, oggettivamente vi è stato. Tuttavia se le operazioni economiche internazionali (quelle dell’economia reale) continuano ad essere regolate in dollaro USA, è indice che il biglietto verde è di là dal soccombere.
Ma trascurare l’ascesa dell’economia cinese sullo scenario internazionale non è una buona strategia. Da un punto di vista dell’investitore, l’avversione manifestata nei confronti della Cina dagli schieramenti politici non dovrebbe riguardargli. E questo perché la crescita della Cina nei prossimi decenni proseguirà nonostante gli USA pratichino l’ostruzionismo trumpiano (anche sotto Biden).
Il protezionismo, infatti, chiude le economie e queste sulla lunga distanza rischiano di impoverirsi.
Il dollaro viene scambiato contro l’euro a 1,2241€, in salita del +0,21%. Da inizio anno l’apprezzamento è di appena il +0,95%, ma ad un anno è significativo: +12,29%.
La coppia CNY/USD ci mostra un renmimbi cinese scambiato a 0,1564 USD (+0,38%). Anche in questo caso ad un anno l’apprezzamento è a doppia cifra e si attesta sul +11,59%.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.