Borsa Milano in calo con Europa su incertezza crisi ucraina, pesa chiusura Wall Street

MILANO (Reuters) – Piazza Affari vira in negativo nel corso della mattina, in linea con il resto d’Europa, dopo che il Cremlino ha raffreddato le speranze di un incontro tra il presidente Usa Joe Biden e Vladimir Putin per favorire una soluzione diplomatica della crisi ucraina.

Dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato di un’apertura di massima delle due potenze a incontrarsi, alimentando l’ottimismo tra gli investitori, Mosca ha precisato che non esistono al momento piani concreti per un vertice, anche se un incontro o una telefonata tra Putin e Biden potrebbero essere organizzati in qualsiasi momento.

“Il mercato scende perché la situazione è terribilmente incerta. In più è chiusa Wall Street per festività, quindi manca un faro che indichi la direzione. In questo contesto gli investitori stanno alla finestra”, dice un trader.

Intorno alle 12,30 il FTSE Mib perde lo 0,8%. Volumi ridotti pari a 720 milioni di euro circa.

Tra i titoli in evidenza:

Le vendite contagiano tutti i settori, con le banche che passano in territorio negativo. Bper cede quasi 1%, Banco Bpm l’1,8%. Unicredit e Intesa Sanpaolo cedono intorno a 0,8%.

Resta vivace Nexi con +1,2%.

Peggiora Eni, in calo di 1,8%.

Anche Telecom perde terreno, più della media del mercato, con gli investitori in attesa di indicazioni chiare sulle strategie del gruppo telefonico dopo che ieri il gruppo ha smentito nuove indiscrezioni stampa sul piano industriale cui sta lavorando l’AD.

Lettera sull’automotive con Stellantis a -1,6% e Cnh a -2,4%.

Pesante Exor, che perde il 4,7% dopo che venerdì sera ha annunciato un accordo transattivo con l’Agenzia delle Entrate in merito al trasferimento della sede legale in Olanda nel 2016.

Fuori dal FTSE MIB sale del 2,7% Renergetica che ha siglato un nuovo accordo con Edison Renewables per un term sheet pluriennale per lo sviluppo fino a 500 MWp di impianti fotovoltaici sul territorio nazionale.

(Claudia Cristoferi, editing Gianluca Semeraro)