Il BTP si è fermato a ridosso della resistenza a 121.60. Eventuali arretramenti sono tecnicamente occasioni di acquisto
Durante la sessione di martedì 26 novembre, il contratto future sul BTP trentennale italiano, con scadenza 12/24, ha toccato nuovi massimi relativi a quota 121.51, in forte avvicinamento a quelli già raggiunti tra il 24 ed il 25 ottobre scorsi che costituiscono l’attuale resistenza più vicina.
Il contesto tecnico di fondo è meglio illustrato dal grafico a candele weekly, ove possiamo appurare come i valori si siano portati a contatto con un’area di resistenza di medio-lungo periodo passante per 121.38/121.60.
Non sono evidenti indicazioni di esaurimento della spinta rialzista che sta proseguendo sin dai minimi relativi raggiunti la prima decade di novembre a 177.88. Possiamo dunque ipotizzare l’eventuale formazione di un provvisorio arretramento a metà settimana, pur in seno ad un contesto orientato a nuovi test di area 122.50/60 nel corso del mese di dicembre.
Il livello di supporto che sorregge lo scenario rialzista con riferimento alle prossime 5-10 giornate è localizzabile attualmente non prima di 120.23/28, per cui sarebbe necessaria dai valori attuali una flessione superiore allo 0.85/0.90% per imporre una revisione allo scenario vigente.
Mercoledì 27 novembre, l’attenzione sarà rivolta a due dati significativi. Al mattino, verrà pubblicato l’indice IFO sulla fiducia delle imprese tedesche, un indicatore importante per l’Eurozona, che riflette il sentiment delle aziende nel principale motore economico dell’Unione. Un risultato positivo potrebbe contribuire a stabilizzare i mercati obbligazionari europei, compreso il BTP italiano. Nel pomeriggio, invece, arriveranno i dati sul Prodotto Interno Lordo (PIL) statunitense, che possono influenzare il clima dei mercati globali e, indirettamente, i titoli di Stato italiani.
Giovedì 28 novembre, l’attenzione si concentrerà su indicatori strettamente legati all’economia italiana ed europea. Il tasso di disoccupazione in Italia offrirà una fotografia della situazione occupazionale del Paese, con implicazioni sulle prospettive di crescita economica e, quindi, sul rischio percepito associato al debito pubblico. A livello europeo, verrà pubblicato l’indice di fiducia economica dell’Eurozona, che riflette il sentiment generale sull’economia della regione e può influenzare i mercati obbligazionari dell’intera area.
Infine, venerdì 29 novembre, l’uscita dei dati preliminari sull’inflazione sarà cruciale. Sia l’indice dei prezzi al consumo italiano che quello dell’Eurozona offriranno indicazioni sulle pressioni inflazionistiche, fattore chiave per le decisioni di politica monetaria della Banca Centrale Europea. Questi dati possono influenzare le aspettative sui tassi di interesse e, di conseguenza, il rendimento e i prezzi dei titoli di Stato, incluso il BTP.
Su grafico a barre da 30 minuti ci concentriamo sull’individuazione dei livelli di supporto che sorreggono il segnale rialzista ancora vigente, valido anche per il brevissimo periodo (1-3 sedute).
In particolare i supporti sono posti adesso a 121.02/121.05 e 120.75/120.80. Ci aspettiamo un riavvicinamento dei valori ai supporti prima che il mercato ritrovi propulsione rialzista sufficiente ad oltrepassare la linea dei 121.60, in direzione del target già attivo localizzato a 121.79.
Il segnale tecnico è long solo su flessioni almeno a 121.05. Piazziamo un allarme in eventuale violazione di quota 120.75 confermata da una chiusura su grafico a 30 minuti. A tale condizione sarebbe indispensabile rivedere il quadro tecnico.
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Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.