Il Ministero delle Finanze ha annunciato un'asta per il 27 febbraio con due emissioni di BTP: scadenza 2030 al +2,95% e 2035 al +3,65%.
Le quotazioni del contratto future sul BTP italiano con scadenza 03/25 hanno avviato la settimana proseguendo il recupero avviato dai minimi del 19 febbraio a 118.95. Quest’oggi, i prezzi hanno raggiunto un picco di 120.17, chiudendo la sessione in guadagno del +0,16% a 120.07.
Il grafico storico allegato, in cui ogni candela rappresenta una settimana di oscillazione, mostra che i valori sono attualmente impegnati nel test di alcune resistenze chiave per il breve periodo. La prima di queste, situata sulla linea di 120.00, è stata superata con il rialzo odierno. I prossimi livelli di verifica si trovano a 120.27/120.30 e 120.45.
Il contesto di fondo vede il mercato proseguire il recupero, con un target primario individuato nella vecchia resistenza dei massimi del 2023 a 121.43. Per garantire la continuità del rialzo, sarà fondamentale la tenuta dei minimi settimanali a 119.60. La violazione di tale livello interromperebbe lo scenario rialzista vigente, rendendo necessaria una revisione dell’analisi tecnica.
Il rialzo degli ultimi giorni appare legato ad alcune notizie recenti sulle nuove emissioni di titoli di Stato italiani, che hanno attirato l’attenzione degli investitori. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha infatti annunciato un’asta per il 27 febbraio 2025, nella quale offrirà due nuove emissioni di BTP: uno con scadenza al 2030 e cedola annua del 2,95%, e un altro con scadenza al 2035 e cedola del 3,65%.
L’importo complessivo messo a disposizione sarà compreso tra 5,75 e 6,75 miliardi di euro. Queste aste sono sempre un evento importante per il mercato obbligazionario, perché permettono di valutare la fiducia degli investitori nei confronti del debito italiano.
Un altro elemento che potrebbe aver influenzato il mercato è stato il debutto del BTP Più, un titolo pensato per i piccoli risparmiatori, con la possibilità di rimborso anticipato dopo quattro anni. Durante la sua prima emissione, avvenuta tra il 17 e il 21 febbraio, sono stati fissati tassi cedolari minimi piuttosto interessanti: il 2,85% per i primi quattro anni e il 3,70% per i successivi. Questa offerta ha probabilmente stimolato l’interesse verso i titoli di Stato italiani nel loro complesso.
Sul grafico a barre da 30 minuti, possiamo individuare i supporti chiave che sorreggono il rialzo in corso. I livelli di brevissimo periodo, validi fino all’intera sessione di domani, 26 febbraio, si trovano a 119.96/119.99 e 119.60/119.65.
Ci aspettiamo un test dell’area occupata dai supporti, prima che la pressione rialzista riprenda con obiettivo a 120.73. Sulla strada verso il target è presente una resistenza intermedia a 120.44/120.47, da cui potrebbero scattare provvisori arretramenti nell’ambito del movimento rialzista atteso.
Il segnale tecnico rimane long, sfruttando eventuali riavvicinamenti ai supporti, da prezzi comunque non superiori a 120.00. Un allarme va posizionato sotto 119.60, poiché il cedimento di tale livello, confermato da una chiusura su grafico a 30 minuti, comprometterebbe lo scenario, rendendo necessari nuovi aggiornamenti dell’analisi.
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Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.