Le principali banche del FtseMIB evidenziano una certa stanchezza in seno alla tendenza rialzista ancora attiva. Focus su Intesa e Unicredit
Negli ultimi giorni di marzo 2025, ci saranno parecchi eventi importanti per UniCredit e Intesa Sanpaolo, e alcuni di questi potrebbero influenzare l’andamento delle loro azioni.
Il titolo Unicredit sta spingendo dal 6 marzo scorso contro la resistenza di quota 55.05/55.40, da cui i valori sono stati respinti anche durante la settimana appena conclusa. L’impostazione dominante rialzista appare tuttavia ancora pienamente in vigore, per cui ci aspettiamo nel corso delle prossime 5-10 giornate nuovi tentativi di approccio e superamento della resistenza stessa.
Il quadro tecnico è sorretto dai nuovi supporti di quota 52.35/52.40 e 51.70/51.75. Tali livelli costituiranno punti probabili di ripartenza del rialzo, soprattutto in caso di nuovi arretramenti entro la fine del mese in corso.
Le aspettative riguardo alla tendenza sono di tenuta dei livelli a favore di ulteriori allunghi fino a 55.65, attuale target. Il segnale tecnico è long su ritorni a 52.62 e uno stop va fissato sotto quota 51.70, soprattutto se il livello venisse violato con una chiusura giornaliera.
Dal lato dei fondamentali, il 27 marzo ci sarà un’assemblea degli azionisti per decidere se approvare l’emissione di nuove azioni necessarie a finanziare l’offerta pubblica di scambio su tutte le azioni ordinarie di Banco BPM. Si tratta di un passo importante nel processo di acquisizione, ma servirà anche l’approvazione della Banca Centrale Europea, prevista per aprile.
Inoltre, UniCredit ha recentemente ricevuto il via libera dalla BCE per l’acquisizione fino al 29,9% di Commerzbank, che potrebbe diventare una delle maggiori operazioni bancarie transfrontaliere in Europa dalla crisi finanziaria del 2008. Tuttavia, per ora UniCredit ha dichiarato che una decisione su una possibile acquisizione completa di Commerzbank non sarà presa prima del 2026 o 2027.
Per quanto riguarda Intesa Sanpaolo, la situazione dei fondamentali appare più stabile. La banca ha appena ottenuto il riconoscimento come brand bancario italiano di maggiore valore, con una crescita del 36% che l’ha portata al 28º posto nella classifica Banking 500 del 2025.
Ricordiamo però che il governo italiano ha introdotto nuove misure nel bilancio del 2025 che prevedono tasse più elevate per le banche. Inoltre, il periodo per richiedere deduzioni fiscali da perdite passate è stato esteso fino a quattro anni, un fattore che potrebbe influire negativamente sulla redditività futura sia di UniCredit che di Intesa Sanpaolo.
Tecnicamente, il titolo Intesa ha violato durante la settimana in corso l’ex livello di supporto di quota 4.8080, su cui poggiavano le potenzialità di una ripartenza immediata del rialzo al termine della fase correttiva in via di sviluppo da mercoledì 19.
L’impostazione di fondo rimane rialzista, ma è necessario rivedere i principali livelli di supporto riferibili alle prossime 5-10 giornate. Tali supporti si trovano adesso a 4.7200 e 4.5200/4.5400. Questi livelli costituiranno punti di probabile ripartenza del rialzo, specialmente in caso di ulteriori arretramenti nel corso del mese di marzo.
Le proiezioni di tendenza indicano obiettivi a 5.1460 e 5.2220. Il segnale tecnico è long su ritorni dei valori almeno a 4.7400. Un allarme va piazzato sotto quota 4.5200. L’eventuale cedimento di questo livello, confermato da una chiusura inferiore su grafico daily, potrebbe imporre una revisione dello scenario con le prossime analisi.
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