Il prezzo del petrolio greggio WTI riparte al ribasso, non lontano da un target intermedio critico a quota 76,5 dollari. Il gas dovrà invece tentare di riprendere quota, sfruttando il supporto a 2$.
Il prezzo del petrolio greggio WTI riparte questa settimana ben sotto il target tecnico principale di 80 dollari, che a lungo ha rappresentato il livello di supporto principale durante l’uptrend conclusosi nella scorsa settimana.
Il gas naturale, invece, ha chiuso la settimana scorsa a 2,23 dollari, dunque intorno al livello di 2,25 dollari da cui potrebbe ripartire (come accaduto già negli ultimi giorni) un rialzo verso i 3 dollari.
Lo scenario tecnico è chiaramente mutato: da un lato, il petrolio greggio non è più in territorio rialzista e potrebbe anzi proseguire al ribasso; dall’altro, il gas naturale (pur mantenendosi tutt’altro che convincente nei suoi rialzi) pare poter tentare nuovi allunghi, facendo leva su un supporto a 2 dollari, ora relativamente più solido.
Nel complesso, comunque, entrambe le commodities soffrono il calo della domanda e le prospettive per una lenta ripresa dell’economia, a causa dell’inflazione galoppante.
Oggi al momento della scrittura, il prezzo del petrolio greggio WTI si trova a 76,8 dollari al barile, mentre il gas naturale segna 2,2 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI sta avvicinandosi pericolosamente a un livello di supporto intermedio molto interessante, a quota 76,5 dollari. Si tratta del secondo livello più rilevante (insieme a quello già infranto a 78 dollari) prima del target di 75 dollari al barile.
Il raggiungimento di quest’ultimo valore riporterebbe il petrolio greggio a proseguire il suo downtrend con l’obiettivo di annullare integralmente i rialzi di Aprile, scivolando fino ai 72/73 dollari di fine marzo.
Ulteriori ribassi non sarebbero da escludere: l’intensificarsi della pressione ribassista causata dalle ondate di realizzi potrebbe spingere infatti il prezzo del petrolio greggio anche oltre i 70 dollari.
Lo scenario ribassista qui esposto prende a riferimento il breve periodo e verrebbe annullato da un recupero del livello di 78 dollari al barile, passando poi per il target di 79,5. Intorno a questo valore mi attendo un proseguimento della ripresa oppure, alternativamente, un tentativo di consolidamento che potrebbe portare a una fase di lateralità tra i 78 e gli 80 dollari.
Il gas naturale mantiene come solo riferimento tecnico rilevante il livello di 2,25 dollari attuale, sul fronte rialzista. Un altro valore critico che potremmo considerare questa settimana si trova a 2,14: si tratta di un minimo relativo che potrebbe azionare un’estensione del downtrend, nel caso in cui la pressione ribassista dovesse tornare a imporsi sul mercato.
Guardando intanto al rialzo, considerando la prossimità al pivot di 2,25$, il gas naturale potrebbe forse tentare un allungo sulla resistenza intermedia di 2,35 dollari, prima di testare il livello di 2,5 dollari e portarsi all’interno di un timido canale rialzista, sufficiente però ad avvicinare le quotazioni al target di 3 dollari.
Più volte, nell’ultimo mese, ho individuato intorno a questa resistenza il limite massimo dell’eventuale estensione rialzista. Per il momento, mi sento di confermare questa ipotesi: considerando l’approssimarsi della stagione più calda e la continua pressione bearish sulle commodities energetiche, non credo che ci siano margini per un rocambolesco rimbalzo verso i 4 dollari e oltre.
Al ribasso, come già accennato, attenzione invece al livello di 2,14 e ad eventuali cali oltre questo valore. In questo scenario, il ritorno ai minimi relativi tra 2,11 e 2,04 rappresenterebbe il naturale proseguimento del downtrend, prima del test del supporto principale.
Per uno sguardo a tutti gli eventi economici di oggi, controlla il nostro calendario economico. È inoltre possibile seguire la nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sulle ultime notizie economiche e analisi tecniche.
Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.