Il prezzo del petrolio greggio WTI e il gas naturale hanno ripreso quota dopo i minimi relativi di ieri, grazie alla pausa dei dazi USA.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano sotto quota 62 dollari al barile, ma pur sempre al rialzo rispetto ai minimi relativi osservati fino alla giornata di ieri. Dopo un ribasso lungo il target da noi individuato, a quota 55 dollari, la materia prima ha ripreso quota con un allungo sui 63 dollari al barile, poi in parte riassorbito.
Anche il gas naturale ha ripreso quota in maniera significativa, per poi cedere nuovamente terreno e fermarsi sui 3,7 dollari. I ritracciamenti potrebbero proseguire e senza troppe difficoltà il gas potrebbe ritestare i minimi relativi di ieri.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna esattamente 61,84 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,732 dollari.
La ripresa, poi in parte oscurata, è stata causata da una pausa ai dazi reciproci per tre mesi, che non riguarderà però la Cina.
Il prezzo del petrolio greggio WTI sta passando di mano su di una fascia di prezzo intermedia molto delicata, a 62 dollari al barile. Il rialzo è stato causato dalle speranze per una de-escalation della guerra commerciale avviata con i dazi di Trump, ora messi in pausa per tre mesi. La Cina sarà però l’unica economia a non godere di questa tregua.
Partendo dalla fascia di prezzo attuale, il petrolio greggio WTI potrà tentare un ulteriore allungo volto al consolidamento sopra i 62 dollari e al raggiungimento dei livelli intermedi successivi di 62,8 e 63,5 dollari al barile.
Ulteriori allunghi potrebbero forse spingere il petrolio greggio fino alla resistenza a 65 dollari, ma ritengo questa estensione ancora troppo ottimistica in un contesto in cui il braccio di ferro tra USA e Cina promette colpi di scena di giorno in giorno.
Al ribasso, invece, perdere il supporto a 62 dollari significherebbe per il petrolio greggio un ribasso fino all’area psicologica di 60 dollari tondi. Un break-out da questa soglia potrebbe riportare la commodity sui minimi relativi toccati ieri.
Il prezzo del gas naturale passa di mano in netta ripresa sopra i 3,7 dollari e potrebbe guardare alla resistenza intermedida di 3,8 dollari. Un recupero efficace passerebbe dalla riconquista dell’EMA a 50 giorni, attualmente a quota 3,880 dollari, ma un’estensione rialzista tanto ampia potrebbe agevolare nuove prese di profitto.
Per questa ragione, ritengo più saggio fissare a 3,8/3,85 dollari i rialzi entro la chiusura settimanale di domani, mentre il supporto rimane a 3,4 dollari, sui minimi toccati ieri.
Per uno sguardo a tutti gli eventi economici di oggi, controlla il nostro calendario economico. È inoltre possibile seguire la nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sulle ultime notizie economiche e analisi tecniche.
Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.