Il prezzo del petrolio greggio WTI continua a muoversi al rialzo intorno alla resistenza principale di 77,5 dollari al barile, già testata ieri. Il gas guarda invece ai 2,8 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI si è mantenuto stabile come previsto, compiendo qualche altro passo in avanti, oltre la resistenza di 77 dollari. Dall’area attuale, il prossimo target da monitorare sarà rappresentato dal livello di 77,5 dollari, a cui farebbe seguito la resistenza di 78 dollari.
Il gas naturale continua invece a muoversi ancora in rialzo, a stretta distanza dal target principale di 2,8 dollari. L’eventuale rottura della resistenza in questione potrebbe agevolare i test successivi, tra i 3 e i 3,5 dollari.
Precisamente, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 77,25 dollari, mentre il gas naturale passa di mano a 2,77. Lo scenario tecnico pare quindi più convincente per i traders bullish, con emtrabe le materie prime a un passo da una resistenza critica.
Il prezzo del petrolio greggio WTI, dopo aver lentamente superato il livello di 75 dollari e aver costruito un solido supporto a 77 dollari, potrebbe proseguire i suoi recuperi anche fino al target principale di 78 dollari al barile.
Intorno a questa resistenza principale si cela però una pressione ribassista decisa e sostenuta, che ha favorito l’ultimo crollo del prezzo fino ai minimi relativi. Per questa ragione, un eventuale tentativo rialzista repentino e non sostenuto da dati fondamentali potrebbe scontrarsi con un rapido ritracciamento in grado di limitare seriamente le prospettive di ripresa e causare un nuovo arretramento.
Per inciso, nel caso in cui il prezzo del petrolio greggio WTI dovesse davvero invertire rotta a causa della pressione bearish, attenzione all’eventuale rottura del baricentro di 75 dollari.
Per il superamento in sicurezza della resistenza a 80 dollari, quindi, sarebbe preferibile un’accumulazione in grado di proseguire i recuperi attuali a piccoli passi, verso il target principale. Da lì, eventuali allunghi andrebbero a coinvolgere i livelli immediatamente successivi di 81 e 81,5 dollari.
Similmente al petrolio greggio WTI, a un passo dalla resistenza di 77,5 dollari che agevolerebbe il rialzo verso gli 80$, anche il gas naturale sta per testare un livello intermedio da non sottovalutare.
In questo caso, mi riferisco al livello di 2,8 dollari ormai imminente, che potrebbe essere testato già in giornata.
In quest’area di prezzo, stiamo già avvertendo una maggiore pressione ribassista rispetto agli scalini precedenti: il target è stato infatti già testato rapidamente nella sessione di scambi di ieri, a cui ha fatto seguito un lieve ritracciamento.
Per il superamento stabile e duraturo di questo livello tecnico, occorrerà dunque ancora una volta pazientare e proseguire con brevi allunghi limitati nel tempo. Il target successivo di 3 dollari necessiterebbe invece una maggiore spinta rialzista da parte del mercato, che non avverto ancora.
Anche per questo secondo target di rilievo, però, una fase di accumulazione potrebbe offrire al prezzo del gas naturale la chiave per spalancare i cancelli rialzisti, con una seria possibilità di invertire l’attuale downtrend sopra i 3 dollari.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.