Inizio settimana negativo per il prezzo dell’Oro, subendo la discesa dei rendimenti statunitensi dopo che il presidente Trump ha evitato di usare il termine recessione in una conferenza stampa.
Il prezzo dell’Oro sta registrando una lieve correzione all’inizio della settimana, scendendo sotto il livello chiave dei 2.900 $. Questa pressione di vendita arriva dopo i commenti del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante un’intervista su Fox News, in cui ha definito l’economia statunitense in una fase di “transizione”. Queste dichiarazioni hanno alimentato le preoccupazioni che gli Stati Uniti possano essere già in uno scenario di recessione, portando a una presa di profitto nel metallo giallo da parte dei trader che avevano beneficiato del recente rally del prezzo dell’Oro.
Nonostante il lieve calo, il metallo giallo rimane sostenuto da fattori macroeconomici globali. Le previsioni di recessione in un contesto di incertezze politiche e politiche monetarie favorevoli all’Oro contribuiscono a mantenere la domanda di Oro nero bene rifugio. Il dollaro americano ha visto una certa debolezza, alimentando ulteriormente l’attrattiva della commodity, rendendo il metallo giallo più economico per gli acquirenti stranieri.
Un altro elemento che sta influenzando il prezzo dell’Oro è la posizione della Federal Reserve riguardo alla politica monetaria. Il presidente della FED, Jerome Powell, ha recentemente dichiarato che la Banca Centrale non sente l’urgenza di modificare la politica dei tassi di interesse. Queste dichiarazioni sono arrivate prima dell’inizio del periodo di blackout della FED, che precede la prossima riunione di politica monetaria del 19 marzo. In tale riunione, le aspettative sono che la Fed mantenga stabile il tasso di riferimento.
Powell ha sottolineato che il costo di mantenere stabile il tasso di riferimento è relativamente basso rispetto ai rischi di un errore di politica monetaria, facendo intendere che un intervento immediato non è necessario. Tuttavia, le crescenti incertezze economiche e le previsioni di una possibile contrazione dell’economia statunitense, come indicato dall’indicatore del Prodotto Interno Lordo (PIL) della FED di Atlanta, potrebbero spingere la FED a cambiare rotta nei prossimi mesi.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro quota 2.898,63 $, in ribasso dello 0,38% ed in pieno test di break-out del livello chiave dei 2.900 $, con gli orsi che cercheranno di chiudere anche al di sotto dei 2.894,93 $ che permetterebbe ai trader ribassisti di iniziare una consistente correzione, con il supporto dei 2.860 $ e il livello annuale dei 2.790,17 $ a rappresentare i due obiettivi principali.
Al rialzo, una chiusura sopra i 2.925 $ darebbe il via alla continuazione del movimento LONG, con la zona dei massimi storici intorno ai 2.955 $ e il livello annuale dei 2.980,35 $ a rappresentare i due obiettivi rialzisti principali.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.