Il prezzo dell'Oro attrae alcuni venditori giornalieri dopo un rialzo giornaliero che ha raggiunto il massimo di oltre una settimana.
Il prezzo dell’Oro estende il suo ribasso intraday dopo aver raggiunto i 2.641,94 $, il massimo di una settimana e mezza toccato all’inizio della giornata di mercoledì. Durante la sessione europea, il metallo giallo è sceso ulteriormente, colpito dalla ripresa del dollaro americano e dall’aumento dei rendimenti obbligazionari USA. Questi fattori sono stati alimentati dalle aspettative di una Federal Reserve meno aggressiva nei tagli dei tassi, riducendo l’attrattiva del metallo giallo.
Sebbene il prezzo dell’Oro sembri aver interrotto la ripresa degli ultimi due giorni da un minimo di due mesi, il conflitto geopolitico tra Russia e Ucraina potrebbe offrire supporto come bene rifugio. Tuttavia, l’umore positivo del mercato, con un aumento della propensione al rischio, continua a limitare il potenziale rialzo dell’Oro, lasciandolo in un territorio vulnerabile.
L’aumento dei rendimenti statunitense ha svolto un ruolo cruciale nel limitare i guadagni del prezzo dell’Oro. Il rendimento a 10 anni si è ripreso dopo il calo della giornata precedente, influenzando positivamente il dollaro americano. Questo ha messo sotto pressione il metallo giallo, che è generalmente penalizzato da rendimenti più alti, rendendo meno attraenti gli asset non fruttiferi come il metallo giallo.
Le tensioni geopolitiche rimangono elevate, con la Russia che ha intensificato le operazioni militari e aggiornato la sua dottrina nucleare, accendendo i timori di un’escalation. Allo stesso tempo, l’Ucraina ha utilizzato missili ATACMS forniti dagli Stati Uniti per colpire obiettivi russi, alimentando ulteriori preoccupazioni sulla stabilità della regione.
Nonostante queste preoccupazioni, l’attenzione dei mercati è rivolta alla politica monetaria della FED. Le prospettive di un’inflazione più elevata sotto l’amministrazione Trump, con politiche fiscali espansive e tariffe commerciali, stanno spingendo gli investitori a rivedere le loro aspettative sui tagli dei tassi della FED, con gli operatori che stimano una probabilità inferiore del 59,1% di un taglio di 25 punti base (0,25%).
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro quota 2.621,91 $, in ribasso dello 0,35% ed in procinto di iniziare una correzione dopo aver raggiunto i 2.640 $. Come detto nell’articolo precedente, uno stazionamento sopra i 2.600 $ suggerisce una tendenza LONG predominante, con i tori che probabilmente presseranno al fine di raggiungere il livello chiave dei 2.700 $, il principale obiettivo rialzista.
Tuttavia, una netta chiusura sotto i 2.600 $ sancirebbe il prepotente reingresso degli orsi, i quali daranno inizio alla ripresa del movimento SHORT iniziato il 31 ottobre, che porterebbe il prezzo dell’Oro raggiungere il livello annuale dei 2.493,29 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.