Il prezzo dell'oro si mantiene in territorio rialzista, sopra quota 2570 dollari al barile e già a un passo dal prossimo target. Anche l'argento è solido, ma ancora per quanto?
Nell’ultima settimana di scambi, tanto il prezzo dell’oro quanto quello dell’argento hanno sperimentato un apprezzabile rialzo, che per il metallo giallo si è spinto fino a un +3,28% in soli cinque giorni.
L’andamento tecnico di breve termine rimane favorevole per entrambe le materie prime, con l’oro abbondantemente sopra i 2500 dollari l’oncia e l’argento sopra la soglia dei 30,7 dollari.
Per la seconda metà di Settembre, si punterà su un proseguimento o consolidamento dei rialzi sui massimi relativi. A rischiare un arretramento più ampio in caso di ritracciamenti sarà il prezzo dell’argento, che potrà presto scontrarsi contro una solida resistenza a 31 dollari.
Il prezzo dell’oro ha raggiunto nuovi massimi relativi a 2573 dollari l’oncia, con prospettive di un proseguimento dei rialzi a causa delle attese per un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, di 50 punti base.
Questo stimolo rialzista potrebbe ben presto riportare il metallo prezioso sopra il target di 2600 dollari e verso le resistenze successive tra 2620 e 2650 dollari. A s sostenere l’andamento rialzista dell’oro ci sono infatti anche i rendimenti dei titoli di stato statunitensi e il taglio dei tassi della scorsa settimana, da parte della BCE.
Se le mie previsioni rialziste dovessero mostrarsi errate, allora per il resto del mese di Settembre il prezzo dell’oro potrebbe mantenersi stabile tra i 2500 e i 2580 dollari l’oncia, senza innescare nuovi rally. Un calo sotto i 2450/2420 dollari l’oncia indicherebbe invece con chiarezza l’inizio della fase di riassorbimento.
Il prezzo dell’argento è stato trainato dalle ottime performances dell’oro e ha seguito l’andamento settimanale senza troppe differenze, superando anche la soglia di 30,7 dollari.
Il livello successivo si trova a 31 dollari, una soglia già raggiunta (e ben presto abbandonata) nei mesi di Maggio e Luglio di quest’anno. La forte pressione ribassista registrata in passato potrebbe essere sufficiente a frenare i rialzi anche questa volta, agevolando le prese di profitto.
Se il prezzo dell’argento non dovesse infatti riuscire a imporsi sopra i 31 dollari, le proiezioni tecniche sono per un graduale ritracciamento giù verso i 30,5 dollari e poi tra i 30,2 e i 30 dollari tondi. Qualsiasi calo oltre questa soglia psicologica inasprirebbe i ribassi di breve/brevissimo termine.
Se invece la resistenza a 31 dollari dovesse essere infranta con un nuovo rally, allora l’andamento tecnico rimarrebbe di impostazione rialzista, con ulteriori estensioni tra i 31,45 e i 31,75 dollari.
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Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.