Il cambio euro dollaro scende dopo che il presidente Trump ha minacciato di imporre dazi del 25% su alcuni prodotti.
Il prezzo dell’euro dollaro sta registrando un calo portandosi quasi a 1,0420 nella prima sessione nordamericana di mercoledì, dopo che non è riuscito a mantenersi sopra il livello psicologico 1,0500 nei giorni precedenti. Il fiber sta subendo una pressione a causa di una maggiore forza del dollaro americano, che guadagna terreno grazie a diverse forze favorevoli e con il future del dollaro americano (indice DXY) che ha visto un’impennata fino a 107,20, segnalando un rimbalzo a partire dal minimo di due mesi.
Il dollaro americano continua a guadagnare forza, soprattutto dopo le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha annunciato l’intenzione di imporre tariffe del 25% su automobili, semiconduttori e prodotti farmaceutici. Sebbene non sia stata fornita una tempistica precisa, Trump ha affermato che queste tariffe saranno introdotte entro il 2 aprile. Gli investitori ora temono che i dazi imposti su tali settori possano avere un impatto negativo sulle economie di paesi come Germania, Giappone, Corea del Sud, Taiwan e India, che sono fortemente legati all’export di questi beni.
Le preoccupazioni legate ai dazi commerciali di Trump non sono l’unico fattore che pesano sul fiber. Il dollaro americano sta beneficiando anche della politica monetaria della Federal Reserve, che mantiene i tassi di interesse alti. La presidente della FED Bank di San Francisco, Mary Daly, ha ribadito che la FED dovrebbe mantenere i tassi di interesse “restrittivi” finché non vedrà “progressi reali nell’inflazione”. Le aspettative per una Federal Reserve che potrebbe mantenere questa posizione restrittiva più a lungo spingono gli investitori a mantenere il dollaro americano forte, creando pressione sull’euro dollaro.
I verbali della riunione di gennaio del Federal Open Market Committee (FOMC) che saranno pubblicati alle 20:00 di questa sera potrebbero fornire ulteriori indizi sul percorso della politica monetaria della FED e quindi influenzare il movimento del fiber.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,0428, in ribasso dello 0,17% ed in pieno tentativo di consolidamento al di sotto del livello annuale 1,0446 che darà il via definitivo ad un nuovo movimento SHORT, che porterebbe gli orsi a raggiungere prima il livello chiave 1,0400 e successivamente il livello annuale 1,0331.
A queste condizioni, i tori rientreranno in gioco solamente con una netta chiusura sopra 1,0446 che porterebbe l’euro dollaro a poter ritentare l’assalto del livello psicologico 1,0500, il cui superamento aprirebbe le porte per un veloce raggiungimento del livello annuale 1,0540.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.