Il cambio euro dollaro rimane particolarmente volatile in questo momento, in attesa di dati macro assolutamente determinanti per la tenuta di breve termine del recupero attuale. Attenzione soprattutto all'inflazione UE e ai verbali della BCE.
Il cambio euro dollaro ha ripreso quota ieri con un ampio rimbalzo, a cui ha fatto però seguito un netto ritracciamento verso il supporto di 1,06, che ha retto quantomeno la pressione ribassista.
Il contesto tecnico rimane molto delicato, in quanto strettamente vincolato ai market movers della settimana e alle posizioni delle rispettive banche centrali.
Oggi, in attesa della BCE e dei dati preliminari sull’inflazione, il cambio euro dollaro potrebbe riuscire a imporre una nuova direzionalità rialzista superando il livello di 1,07, o scivolare nuovamente sotto 1,055.
Intanto, oggi al momento della scrittura il cambio euro dollaro segna esattamente quota 1,063, mentre l’indice del dollaro USA si trova in lieve rialzo a 104,72 punti.
Non stupisce che il rimbalzo di ieri verso 1,068 sia stato destinato a un rapido riassorbimento. La pressione ribassista su 1,07 è infatti elevata già da alcune settimane e dovrebbe rimanere tale anche nelle prossime sessioni di scambio. Il break-out rialzista da questo valore sarà quindi garantito solo da una spinta del mercato sufficiente a spostare l’equilibrio del cambio euro dollaro tra 1,072 e 1,075.
Adesso, in vista dei dati macro odierni, il cambio euro dollaro dovrà riuscire a evitare il test di 1,06, mantenendosi se possibile tra 1,062 e 1,065.
L’eventuale spinta rialzista garantirebbe innanzitutto un ritorno verso 1,068, a cui farebbe seguito il test della resistenza a 1,07. Rialzi oltre questo valore, come sopra accennato, potranno spingere il cross nell’area compresa tra 1,072 e 1,075.
Per l’approccio del target principale di 1,08 potrebbe invece essere necessario più tempo.
Eventuali ritracciamenti o arretramenti saranno presumibilmente volti a respingere il cambio euro dollaro verso il supporto principale di 1,05, passando per i livelli intermedi di 1,06 e 1,055.
L’eventuale break-out ribassista causato, ad esempio, da volumi di vendita dopo i rimbalzi previsti, potrebbe spingere il Fiber anche oltre il supporto a 1,05.
I livelli intermedi successivi vengono già identificati a quota 1,0465 e 1,045.
Giornata ricchissima di dati macro sul fronte europeo e non solo. Quest’oggi attendiamo il tasso di disoccupazione in Italia e a livello dell’Eurozona, a cui si affianca il ben più atteso tasso d’inflazione core nell’Eurozona per il mese di Febbraio e a livello annuale.
Nel primo pomeriggio italiano, sarà pubblicato invece il verbale dell’ultima riunione di politica monetaria della BCE, che influenzerà seriamente il cambio euro dollaro.
Infine, nel pomeriggio attenzione alle richieste di sussidi di disoccupazione negli USA e agli indici sulla produttività (escludendo il settore agricolo).
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.