Il cambio euro dollaro è sotto pressione dopo il tentativo di ripresa sopra 1,0250 mentre il dollaro statunitense rimbalza.
Il prezzo dell’euro dollaro continua a rimanere sotto pressione nella sessione di martedì, con il cambio che fatica a mantenere i guadagni del giorno precedente e a superare la resistenza 1,0260. Nonostante il recupero del fiber da 1,0200 nella sessione nordamericana di lunedì, la forza del dollaro americano e le attese su una politica monetaria meno accomodante da parte della Federal Reserve continuano a pesare sull’EURO.
Le aspettative di una crescita economica sostenuta, stimolata dalle politiche economiche sotto l’amministrazione del presidente eletto Donald Trump, contribuiscono a mantenere una pressione positiva sul dollaro USA. Le politiche di Trump, che potrebbero includere aumenti delle tariffe e politiche fiscali espansive, sono viste come un potenziale fattore di inflazione, il che implica che la FED potrebbe muoversi con cautela nel suo ciclo di allentamento monetario. Questa incertezza sull’inflazione e sui futuri interventi della Federal Reserve mantiene il dollaro americano forte, penalizzando il fiber.
Gli investitori sono ora focalizzati sui dati economici cruciali che verranno pubblicati nei prossimi giorni. Il rapporto Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) degli Stati Uniti per dicembre, che verrà rilasciato domani, sarà un indicatore chiave per le aspettative inflazionistiche. La crescita dei prezzi al consumo è attesa in aumento, con un’accelerazione dell’inflazione annuale prevista al 3,4%, rispetto al 3% di novembre. Un dato superiore alle attese potrebbe rafforzare ulteriormente il dollaro e mettere sotto pressione il fiber.
Sul fronte europeo, la Banca Centrale Europea continua a mantenere le aspettative di un ciclo di allentamento monetario. Inoltre, un funzionario BCE ha recentemente dichiarato che la politica monetaria dell’Eurozona lascerà il territorio restrittivo entro la metà dell’anno, ma ha anche sottolineato che le preoccupazioni per il commercio con gli Stati Uniti, sotto Trump, potrebbero influenzare negativamente il settore delle esportazioni europee.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,0255, in rialzo dello 0,11% ed in pieno tentativo di invertire la tendenza sfruttando la falsa rottura (e rimbalzo) dal livello annuale 1,0217. Una chiusura sopra 1,0260 darebbe il via al movimento LONG di breve termine definitivo con il livello chiave 1,0300 e il livello annuale 1,0331 a rappresentare i due obiettivi rialzisti principali.
Viceversa, una chiusura sotto il livello chiave 1,0200 getterebbe le basi per una nuova estensione del movimento ribassista iniziato ad inizio dicembre, con il livello annuale 1,0123 che rappresenta il principale obiettivo SHORT.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.