Il cambio euro dollaro passa di mano ancora in fase laterale, ma ha recuperato quota 1,04 e potrebbe scongiurare nuovi e più ampi arretramenti.
Il cambio euro dollaro (EUR/USD) ha concluso la scorsa settimana sotto il target di 1,04, segnando un calo non particolarmente determinante in termini di variazione percentuale, ma certamente indicativo della rinnovata pressione ribassista in corso.
In particolare, i dazi di Trump contro l’Eurozona potranno seriamente impattare sugli equilibri del cross EUR/USD, segnando in prima battuta un forte collasso della moneta unica europea. Quanto al contraccolpo sul dollaro statunitense, molto dipenderà dalle conseguenze dell’operazione e dalle decisioni della Federal Reserve per sostenere la nuova economia protezionistica.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il cambio euro dollaro segna esattamente 1,0413, in lieve recupero eppure ancora in calo su base settimanale.
Il cambio euro dollaro dovrà tentare di riconquistare e mantenere la resistenza principale di 1,04 per evitare di rimanere troppo a lungo in un contesto favorevole a nuove prese di profitto e conseguenti arretramenti.
Di fronte a un indice del dollaro USA che nel complesso potrebbe continuare a mantenersi relativamente piatto, il cambio euro dollaro sarà particolarmente sensibile ai dati macro dell’Eurozona. A tal proposito, il mercato potrebbe risultare più attento ai colloqui di pace per l’Ucraina che agli effettivi market movers economici, ma staremo a vedere.
Tornando al fronte tecnico, il mantenimento del livello a 1,04 potrebbe rallentare i tentativi di ribasso e garantire al cross un consolidamento efficace e duraturo; da qui, il cambio euro dollaro potrebbe trovare lo spazio necessario ad estendere il recupero anche sulla resistenza intermedia di 1,045. Per ovvie ragioni, limitiamo però l’estensione dei rialzi e consideriamo inverosimile un rally oltre quota 1,05.
La settimana si apre quest’oggi con gli indici manifatturieri secondo HCOB in Germania e a livello dell’Eurozona. Questi primi dati saranno seguiti dal tasso d’inflazione nell’Eurozona e dall’aggiornamento dell’indice PMI manifatturiero negli Stati Uniti.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.