Cosa sono le strategie di Swing trading e come approfittarne per investire nei mercati finanziari con un nuovo strumento nella cassetta degli attrezzi.
In una guida precedente abbiamo trattato della strategia di trend-following spiegandone le caratteristiche e quando un investitore può adottarla con frutto. In questa nuova guida trattiamo la categoria opposta ovvero quella delle strategie di swing trading.
In linea di principio, infatti, gran parte delle strategie di trading che applichiamo quotidianamente, settimanalmente o mensilmente, rientrano nelle due categorie sopra citate. Ma certo non tutte come vedremo a breve.
Partendo dalla definizione di strategie di swing trading, passeremo quindi a delineare le caratteristiche principali dello stile di trading per poi fornire un confronto tra il trend trading e lo swing trading.
Se volessimo definire in breve cos’è lo swing trading potremmo affermare che si tratta di una tecnica di trading a metà strada tra la gestione di medio-lungo e l’intraday.
Certamente lo swing trading rientra nella classificazione degli investimenti di breve periodo, ma non così di breve periodo come avviene per il day trader che a fine giornata chiude tutte le posizioni per ripartire il giorno successivo.
Lo swing trader, cioè colui che applica lo swing trading, è dunque un investitore che ha un orizzonte temporale compreso tra le 24 ore e le settimane. Non è interessato ai rialzi e ribassi intraday, ma neanche si lascia condizionare dai trend di lungo periodo.
In definitiva lo swing trader resta molto ancorato al presente e non osa andare con lo sguardo troppo al di là. Non è uno che si affeziona alle valute straniere o alle azioni che ha comprato come l’investitore di medio-lungo, e le cede non appena la classe di attivo ha raggiunto il suo obiettivo.
Abbiamo appena appreso che la strategia si applica alle posizioni di breve termine, ora vediamo altre specificità che ci aiutano a capire come funziona lo swing trading.
La strategia si può applicare a qualsiasi classe di attivo e strumento di investimento, in particolare si adatta bene a:
Molto interessante l’approccio di chi applica lo swing trading agli ETF, poiché questo tipo di asset class ha caratteristiche che bene si adattano proprio a chi opera sui mercati con un orizzonte temporale di breve-medio periodo. Non tutti gli ETF sono idonei, ma leggendo i KID si potranno intercettare quelli più idonei. Da non sottovalutare lo swing trading sugli short ETF.
La strategia poco o per nulla si adatta, invece, ai contratti per differenza (CFD) la cui natura è essenzialmente di durata giornaliera.
Un investitore che si avvicina allo swing trading, deve inoltre essere molto competente nelle conoscenze di base dell’analisi tecnica. Questo perché l’approccio di breve periodo richiede una aderenza a quanto avviene sul grafico dei prezzi.
L’analisi fondamentale è ben poco utile in questo scenario dove si acquista sui supporti ritenuti forti e si vende sulle resistenze altrettanto forti nel breve periodo.
L’analisi tecnica è importante anche per poter rifare d’accapo le strategie quando quelle precedenti sono state invalidate dal movimento dei prezzi repentino.
Come sempre serve avere un occhio alle news del giorno, ma in particolare a quelle più importanti e rilevanti. Meglio ancora avere un calendario economico e finanziario da consultare in cui sono riportati gli eventi salienti delle settimane a venire.
Lo swing trader non si lascia influenzare dal “rumore di fondo” e neanche dalle posizioni detenute sul lungo periodo. Il suo obiettivo è sfruttare il sentiment del mercato in un determinato periodo e uscire quando ritiene di essere soddisfatto del guadagno.
Attenzione, però, lo swing trader non sempre entra sui minimi del trend per uscire sui massimi. Per così dire si “accontenta” di aprire e chiudere la sua posizione per un tempo limitato nell’arco dell’intero trend.
In poche parole, lo swing trading permette al trader di “cavalcare il momento” e di stare sull’onda senza sfidarla fino alla fine. Allo swing trader interessa portare a casa un guadagno, non di “battere il mercato”.
Per ottenere buoni risultati è utile utilizzare un set di indicatori tecnici funzionali all’attività di breve-medio periodo, tra cui i seguenti:
Lo swing trader deve essere pronto a cogliere il momentum per l’acquisto quando i tori vanno alla carica rialzando i prezzi e carpendo i segnali giusti di una forza ritrovata da parte degli orsi di portare giù i prezzi per vendere prima che il trend rialzista si esaurisca.
Giunti a questo punto della guida alle strategie di swing trading, vogliamo presentare un confronto tra il trend trading e lo swing trading che permetta all’investitore di capire rapidamente quali sono le principali differenze.
A differenza dello swing trader, il trend trader impegna le sue risorse finanziarie su trend rialzisti o ribassisti con operazioni che possono durare anche alcuni mesi.
Invece lo swing trader preferisce muoversi all’interno di un movimento di prezzo più limitato, acquistando su un supporto per rivendere alla resistenza più vicina.
Nel trend-trading l’investitore si concentra molto sulle notizie pubblicate di volta in volta dai quotidiani di settore, questi si pone alla ricerca di notizie significative che gli forniscano forti segnali di acquisto o di vendita di un determinato titolo.
Anche la frequenza di investimento è diversa, perché uno swing trader basa la sua attività su un numero di transazioni elevato con una durata nel tempo breve.
L’approccio delle due strategie è praticamente opposta. Mentre il trading di tendenza opera con un orizzonte di più mesi, lo swing trading conta al massimo le settimane.
Giunti al termine della guida allo swing trading non possiamo fare altro che constatare quanto questo approccio agli investimenti è congeniale a trader giornalieri.
Quanti operano sui mercati finanziari con operazioni che si chiudono entro il giorno possono applicare la strategia con profitto. Naturalmente è necessaria la conoscenza dell’analisi tecnica come già accennato in precedenza.
Ora che hai le basi per utilizzare le strategie di swing trading ti invitiamo a iniziare la tua attività di investimento con un broker di eccellenza.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.