Quale futuro hanno le fabbriche al tempo della Quarta Rivoluzione Industriale (4IR)? Un futuro non troppo lontano, anzi, l'Industria 4.0 avanza veloce. Leggi l'articolo e apprendi cosa sta accadendo nel tuo presente.
La Quarta Rivoluzione Industriale (4IR) o più comunemente conosciuta come Industria 4.0 è qui, ed anche l’Italia gioca il suo ruolo applicandola in settori come l’agricoltura o negli antichi mestieri artigianali come il calzolaio 4.0.
C’è da domandarsi quale sarà il futuro delle fabbriche rivoluzionate dalla 4IR, se già oggi è possibile sostituire completamente l’uomo alla catena di montaggio di una fabbrica di pneumatici. Guarda il video qui sotto per capire cosa significa.
Per comprendere il futuro delle fabbriche al tempo della Quarta Rivoluzione Industriale, ci faremo aiutare dal World Economic Forum che da vicino segue l’evoluzione dell’industria a livello globale e dalla McKinsey.
Secondo uno studio appena iniziato dalle due realtà (4IR production lighthouse), solo il 30% delle compagnie manifatturiere stanno trasformando le fabbriche per adeguarle alle opportunità offerte dalla 4IR. Il restante 70% è ancora in una fase di prova delle nuove tecnologie.
Molte linee di produzione sono le stesse di 10 o 30 anni fa e gli operai devono lavorare tra le 8 e le 12 ore prima di poter considerare conclusa la giornata di lavoro. Inoltre molti sono gli inconvenienti o le operazioni che fanno perdere tempo.
Tutto ciò con la 4IR cambia.
Nella fabbrica che adotta le tecnologie proprie della 4IR, le cose cambiano quasi radicalmente. La fabbrica si trasforma sotto il profilo finanziario, organizzativo e operativo. La Fabbrica 4IR lavora così:
Dovremo forse coniare un nuovo termine per indicare quelle aziende che hanno perso o rischiano di perdere il treno dell’innovazione, perché al loro interno mancano le competenze o la giusta formazione per abbracciare il cambiamento dettato dalla Quarta Rivoluzione Industriale.
Potremmo definirlo 4IR divide.
Anche se agli imprenditori e ai manager aziendali “della vecchia scuola” non dovesse piacere l’Industria 4.0 (si spera di no), dovranno presto o poi abbracciarla perché l’alternativa sarà la chiusura o la trasformazione del capannone in museo dell’industria che fu.
Il World Economic Forum ha ben chiara l’importanza della formazione per evitare che le industrie restino indietro (4IR divide). Per questo è allo studio una piattaforma di apprendimento online dal nome 4IR production lighthouse.
Il WEC ha lanciato una call to action mondiale alla quale hanno risposto circa 30 siti industriali in cui già è in corso la trasformazione.
La piattaforma avrà la stessa funzione che il Sistema Produttivo Toyota (Toyota Production System) ha avuto per l’industria automotive globale e non solo. Aziende di ogni parte del mondo hanno visitato le fabbriche Toyota in Giappone per apprendere un modello altamente efficiente e riprodurlo nelle proprie fabbriche.
Oggi, grazie alle tecnologie digitali, imprenditori, manager e tecnici potranno apprendere come funzionano i nuovi modelli industriali dell’Industria 4.0 comodamente seduti in poltrona seguendo corsi in modalità e-learning dal proprio ufficio.
TechEmergence ci informa attraverso una ricerca che GE, Siemens, Intel, Bosch, NVIDIA, Funac, Kuka, hanno tutte varcato la porta che immette nell’era della Quarta Rivoluzione Industriale. Ciascuna ha fatto significativi investimenti ovviamente, ma l’obiettivo è “la sopravvivenza” in un mondo che non attende neppure la più blasonata delle aziende.
La tecnologia in questi casi è utilizzata per:
Secondo alcune ricerche, entro il 2020 il mercato della produzione intelligente (smart manufacturing) passerà dagli attuali 200 miliardi ai 320 miliardi. L’incremento annuale è stimato nel +12,5%. Così come altri studi stimano che entro il 2019 il numero di robot industriali operativi installati nelle fabbriche passerà dagli 1,6 milioni del 2015 ai 2,6 milioni.
Non sempre per le piccole industrie è possibile sviluppare al proprio interno strategie innovative, mentre lo è per i giganti dell’industria. Aziende come GE e Siemens possono fare affidamento su propri centri di ricerca dove sviluppare tecnologie come l’intelligenza artificiale e sistemi basati sul machine learning. Non va poi dimenticato che le aziende appena menzionate sono quelle che forniscono soluzioni innovative ai più disparati settori industriali.
Siemens ha sviluppato Mindsphere un sistema basato sul cloud computing in grado di monitorare le macchine industriali a distanza per fornire assistenza in tutto il mondo. Il sistema ingloba tutti gli “ingredienti” dell’Industria 4.0: IoT, Big Data, Intelligenza Artificiale, ecc.
Fai un viaggio nelle fabbriche del futuro guardando il video qui sotto.
GE produce dalle grandi apparecchiature industriali agli elettrodomestici, nei suoi 500 stabilimenti dislocati nei vari continenti. Trasformare tutti gli impianti è un lavoro enorme, ma allo stesso tempo strategico. Nel 2015 GE ha avviato un processo di trasformazione delle fabbriche in strutture intelligenti. Il primo impianto ad essere stato rivoluzionato è la fabbrica di Pune in India, trasformata in un una “Brilliant Factory” con un investimento di 200 milioni di dollari. GE afferma di aver così migliorato l’efficienza dei macchinari industriali del 18%.
Questa è una domanda che apre un ampio dibattito. Lungi dal voler essere chiusi nei confronti delle nuove tecnologie e della Quarta Rivoluzione Industriale, che si affermerà comunque, si deve riflettere affondo sul rapporto lavoro-uomo. Mai come questa volta può essere messo a repentaglio.
Il video introduttivo è stato messo lì apposta. Nella fabbrica di pneumatici non vi è quasi traccia dell’uomo. L’uomo è nella sala di controllo e alla logistica (almeno per ora) addetto al trasporto del prodotto finito.
Nelle Fabbriche 4IR ci sarà posto per le squadre di manutentori dell’impianto, i quali interverranno in caso di emergenza per riparare i macchinari o si occuperanno della manutenzione ordinaria e straordinaria. Ma non è detto che i tecnici manutentori siano diretti dipendenti della fabbrica.
Quale sarà il futuro delle fabbriche al tempo dell’Industria 4.0?
Altamente automatizzate per ridurre i costi di produzione e velocizzare i processi, predittive nei confronti dei problemi, a bassa presenza di esseri umani.
Il lavoro, dunque, è da reinventare o se volete: rivoluzionare.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.